Il penultimo week-end di luglio sta offrendo scenari davvero poco esaltanti per coloro che intendevano godersi un periodo di vacanza: una figura di bassa pressione, apportatrice d’instabilità e costantemente alimentata da un fiume d’aria fredda d’estrazione artica, sta infatti mettendo sotto torchio buona parte d’Europa, rinnovando condizioni fresche e piovose su gran parte del comparto centro-occidentale.
L’influenza della saccatura instabile si è di nuovo accresciuta sull’Italia, giusto in tempo per mettere in crisi il meteo del week-end dopo qualche giorno di relativa tranquillità, concessa dallo scorrimento di correnti fresche ma asciutte e quindi poco produttive in termini di fenomeni. Una fiondata d’aria più fredda si è tuttavia addossata alle zone alpine centro-orientali già nella giornata di venerdì e nelle prime ore odierne tale fronte ha scavalcato la barriera montuosa, generando così una fase più movimentata al Nord, specie sul Triveneto con frequenti rovesci anche in pianura.
La linea instabile si è mostrata però più attiva sulle vicine aree di confine col Friuli: forti rovesci in Slovenia, ma soprattutto i temporali hanno preso di mira la Croazia e l’area della Dalmazia: nelle ultime 6 ore su Spalato si sono riservati ben 70 millimetri di pioggia, che hanno creato ingenti allagamenti. Si tratta di un dato eccezionale: per trovare numeri così eclatanti, bisogna tornare indietro al luglio 1977 quando caddero 61 mm di pioggia in un solo giorno. In assoluto, nel 1948 caddero però ben 228.5 mm.