CRISI ESTIVA DI META’ GIUGNO – Dopo la partenza in pompa pagna del gran caldo africano a cui abbiamo assistito negli ultimi 10 giorni, ecco che improvvisamente lo scenario si è completamente ribalto. Correnti fresche dal Nord Europa sono sprofondate fin sul cuore del Mediterraneo, in seno ad una saccatura, facilitando la genesi di un minimo depressionario, assai atipico per il periodo, con perno attualmente posizionato tra il Tirreno Centrale e la Sardegna. Questo vortice è il motore d’innesco degli ammassi temporaleschi che si rigenerano di continuo anche in pare e vanno ad impattare verso l’Italia: i contrasti sono particolarmente vivaci e derivano dal venire incontro di masse d’aria temperate ed umide afro-mediterranee con le correnti più fresche atlantiche risucchiate dallo stesso vortice ciclonico. La depressione sull’Italia è ancora alimentata da impulsi freschi da nord, mentre l’anticiclone rimane relegato sull’estremo ovest dell’Europa, con massimi di pressione posizionati sul Regno Unito: tale contesto determinerà l’insistenza di instabilità e maltempo ancora fino a metà settimana.
ITALIA MARTELLATA DA NUBIFRAGI – Ad essere maggiormente penalizzate in questo frangente sono le regioni centrali e la Campania, che si trovano proprio nell’area di confluenza fra masse d’aria diverse: i temporali marittimi hanno portato nuovi intensi scrosci di pioggia sui versanti tirrenici, colpendo nuovamente anche Roma ma abbattendosi con particolare forza in Campania (diluvio torrenziale su Napoli, leggi qui). Non è poi mancato il contributo della termoconvezione diurna, che ha favorito forti temporali anche su aree interne di Umbria, Toscana e dei versanti adriatici, fin sulla Puglia. Da segnalare le temperature, che hanno subito ulteriori flessioni dato il dilagare dell’instabilità così marcata fin sulle regioni meridionali. Solo all’estremo Sud e sulla Sicilia si sono localmente superati i 30 gradi, con picchi di 32 gradi sul catanese e ragusano dove si fa maggiormente sentire l’alito più caldo d’origine nord-africana. Decisa flessione termica in Sardegna, dove tra l’altro non sono mancati violenti temporali sul nord-est della regione, con un’autentica bomba d’acqua che si è abbattuta in Gallura.
AL NORD PIOGGE PIU’ SPORADICHE – Situazione leggermente migliore al Settentrione rispetto al week-end: non si sono infatti avuti intensi fenomeni, a parte piogge a tratti continue a ridosso dell’Appennino Emiliano-Romagnolo e qualche isolato focolaio temporalesco sui settori alpini.