Una breve premessa in apertura: molti lettori ci hanno manifestato disorientamento e confusione in merito alle proiezioni a lungo termine che hanno subito dei pesanti stravolgimenti nel giro di pochi giorni.
Anzitutto è bene sottolineare che le proiezioni a lungo termine (oltre i 7 gg) sono sempre opportunamente da interpretare come delle tendenze probabilistiche a grande scala, comunque pur sempre soggette a delle modifiche talvolta molto pesanti.
Ad onor del vero va poi aggiunto che ci siamo trovati di fronte ad una situazione molto particolare, con i modelli matematici incapaci di trovare a lungo una soluzione previsionale univoca, a causa del Vortice Polare nel ruolo di guastafeste, effettivamente principale responsabile del “balletto dei modelli”.
Infatti inizialmente i modelli avevano individuato la possibilità che nella prossima settimana potesse costruirsi un ponte Anticiclonico polare, con relativa ondulazione artica duratura fin verso il Mediterraneo, mentre ormai da alcuni giorni le soluzioni di tipo nord Atlantico o zonale delle medie latitudini hanno preso il sopravvento.
E tutto ciò sembra assolutamente avvalorato dalle mappe della Stratosfera, che evidenziano in prospettiva a medio termine il nuovo accentramento del vortice polare con l’unione dei due nuclei Canadese e nord-Scandinavo, e proprio il ramo Canadese in rinforzo porterebbe una certa zonalità probabilmente anche a medie-basse latitudini Europee. Più difficile la valutazione previsionale tramite il raffronto degli indici AO, confermato in temporanea diminuzione, e NAO, sostanzialmente neutro.
In attesa di queste manovre sul medio-lungo termine, tutte ancora da inquadrare meglio nel dettaglio, che comunque non porterebbero quel risveglio invernale da tutti atteso, l’attualità è assolutamente nelle mani dell’Anticiclone Euro-oceanico, il cui perno è posizionato sul Regno Unito.
L’Anticiclone si è rafforzato nelle ultime ore grazie al definitivo colmamento della goccia fredda in azione fino a ieri nei mari meridionali italiani, tuttavia la stessa struttura Altopressoria, che tende a privilegiare le medie-alte latitudini dell’Europa occidentale, sarà subito messo alla prova.
Infatti lo sviluppo di una saccatura fredda verso i Balcani, troverà terreno fertile per estendersi marginalmente fin su parte dell’Italia, con una breve incursione di correnti fredde artico-continentali verso il medio Adriatico e il sud Italia. Tale incursione fredda potrà anche determinare qualche nevicata sull’Appennino meridionale e sulla Puglia fino a quote relativamente basse nella giornata di domenica, in considerazione della possibilità che si possano avvicinare isoterme anche di -4/-5°C ad altezze intorno ai 1500 metri.
L’Anticiclone respingerà poi tutto rapidamente verso levante, ma sempre all’inizio della prossima settimana l’Alta Pressione oceanica risalirà di latitudini unendosi all’Alta Pressione Groenlandese, determinando la parziale discesa fino ai limiti dell’Europa centrale del Vortice Polare.
Tuttavia il blocking dell’Anticiclone sull’Oceano sarà di breve durata (per il ricompattamento dei due lobi del Vortice Polare), e riuscirà a farsi subito strada il flusso di correnti oceaniche trascinate dall’intensificazione d’attività del nucleo del Vortice Polare sul Quebec.
Ciò dovrebbe consentire l’apertura di un periodo differente per l’Italia, con scenari probabilmente contraddistinti da domini meno schiaccianti dell’Anticiclone, e la caratterizzazione principale sarà quella dell’alternanza di onde cicloniche a promontori altopressori.
Una configurazione barica certo poco invernale che probabilmente andrà a protrarsi almeno fino in prossimità di metà mese, ma dopo le forti anomalie vissute negli ultimi mesi fino ad oggi, non c’è certo da sorprendersi.