ANTICICLONE IN PIENA FORMA, CHE TEPORE La cupola di alta pressione si è estesa in modo ancor più incisivo sull’Europa Centrale (fino a raggiungere le coste baltiche) e sui Balcani, relegando l’influenza delle correnti fredde d’estrazione artica agli estremo settori orientali del Continente. I confini settentrionali del perimetro anticiclonico passano laddove osserviamo (nell’immagine Meteosat in alto) le nubi basse e le nebbie che dal Regno Unito si estendono verso la Danimarca. Un ulteriore incremento termico si è registrato sul cuore dell’Europa, tra Francia e Germania: punte di 25 gradi si sono misurate in varie località francesi e ben 24° a Parigi, un valore da tarda primavera addirittura di 12 gradi al di sopra delle medie mensili. Gran caldo anche sulla parte occidentale dei Balcani con i 27 gradi di Bar (nel Montenegro) e i 23 gradi di Bihac (in Bosnia).
OVEST EUROPA, DISTURBI INSTABILI CRESCENTI Rispetto alle diffuse condizioni di bel tempo, fa eccezione la Penisola Iberica dove è ulteriormente penetrato il piccolo vortice instabile che, dopo aver portato temporali più organizzati sul Portogallo, sta apportando rovesci sparsi anche sulle zone interne della Spagna. Nel frattempo la traslazione complessiva della struttura anticiclonica verso levante sta dando manforte ad un nuovo sistema perturbato atlantico, che osserviamo sfondare sulle Isole Britanniche e tende ad avvicinarsi rapidamente alle zone nord-occidentali della Francia e della Penisola Iberica. Sono quindi i primi segnali di un cambio di circolazione che verrà poi avvertito in altre zone d’Europa e sull’Italia già nel week-end.
ITALIA AL SOLE, SALVO LOCALI ECCEZIONI Il posizionamento dei massimi anticiclonici sul nostro Paese ha ulteriormente consolidato la fase di bel tempo: i cieli si sono mantenuti quasi ovunque parte sereni, a parte foschie mattutina in Val Padana e valli interne del Centro. Il disturbo maggiore al contesto diffusamente assolato è stato costituito anche quest’oggi dalla presenza di una coltre nuvolosa di tipo medio-basso che ha coinvolto i bacini occidentali, sfondando localmente verso alcuni tratti costieri. Questa copertura nuvolosa bassa, dovuta allo scorrimento dell’aria mite sopra gli specchi di mare ancora freddi, ha interessato in modo più incisivo soprattutto al mattino le coste liguri e dell’Alta Toscana, ma in parte anche quelle del nord Sardegna e qualche settore litoraneo tirrenico centro-meridionale.