Il bilancio del maltempo sul messinese sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche. In base alle ultime notizie, sono ben 18 le vittime recuperate dal fango e dalle macerie nei paesi più colpiti e tuttora isolati, immediatamente a sud di Messina. Ricordiamo che l’evento estremo si è verificato nella serata di ieri, quando in appena 3-4 ore sono caduti oltre 300 millimetri (stimati) in alcune zone dell’alta costa ionica in territorio messinese, a ridosso dei versanti orientali dei Monti Peloritani.
Il maggior numero di vittime si è finora avuto sul paese di Giampilieri, tra l’altro non nuovo a questi eventi come dimostra la recente alluvione del 25 ottobre del 2007. Restano purtroppo una decina di dispersi, con timori dunque di un bilancio di morte ancor più pesante di quello attuale. Il precedente alluvionale del 2007 non aveva avuto troppa eco, perché gli ingenti danni non avevano comunque causato nessuna vittima. Si trattò solo di una coincidenza fortunosa che evidentemente non servì come campanello d’allarme per le Istituzioni. Indubbiamente l’abusivismo e le costruzioni urbane scriteriate hanno accentuato la portata del disastro, anche se una tale quantità di pioggia, caduta così in un batter d’occhio, risulta difficile da poter sopportare in molti territori anche con la più accurata manutenzione verso tutte le opere di salvaguardia dai dissesti idrogeologici..
In definitiva, la quantità di pioggia caduta in pochissime ore è davvero enorme, semmai va posta l’attenzione sul ripetersi di questi eventi estremi, oramai sempre più frequenti. Spesso si sostiene come determinati episodi meteo possano avere tempi di ritorno centenari se non ultracentenari, ma ormai quasi ogni anno, in questo periodo, ci troviamo dinanzi a queste alluvioni estreme che purtroppo sono pressoché imprevedibili con un certo anticipo anche dai più accurati modelli di previsione.
Ricordiamo che il maltempo è stato generato da una perturbazione che si è evoluta in un vero e proprio Ciclone Mediterraneo. Le zone colpite dall’alluvione sono state probabilmente interessate da una particolare confluenza di masse d’aria, disposte entro un profilo orografico che ha amplificato il potenziale instabile dei sistemi convettivi autorigeneranti.
Nelle ultime ore il maltempo si è esteso anche ad altre zone del Sud, soprattutto sulla Puglia. Non mancano piogge diffuse e temporali di una certa intensità, con instabilità che prosegue marcata pur senza eventi piovosi paragonabili a quanto accaduto nel messinese, o ieri pomeriggio, nel palermitano. Non si può certo abbassare la guardia, ricordiamo che qualche settimana fa un violentissimo nubifragio provocò non pochi danni nel foggiano, nei dintorni di San Giovanni Rotondo.
Questa perturbazione mediterranea ha fatto molto parlare di sé. Per il resto, come mostra la foto satellitare, in Europa non si sono per il momento verificati particolari cambiamenti. Correnti polari continuano a discendere sul Nord Europa per poi piegare in territorio russo, mentre un’intensa depressione s’appresta a muoversi dall’Islanda verso la Scozia, con conseguenti forti venti e maltempo attesi in molte zone britanniche. Volgendo lo sguardo ad ovest, l’anticiclone appare smanioso di riprendersi il terreno perduto sulla nostra Penisola. La riconquista anticiclonica del nostro Paese avverrà senza troppi intoppi e c’attende un periodo indubbiamente più stabile, ma il Sud sarà ancora costretto a leccarsi le ferite, in questa prima parte d’Autunno contraddistinta da condizioni meteo davvero violente.