Lo scenario barico odierno resta ancora contraddistinto da una situazione piuttosto statica, derivante dalla contrapposizione fra una depressione in quota sull’ovest Europa, e l’alta Pressione sub-tropicale, di matrice nord africana, in elevazione sul Mediterraneo centro-orientale.
Circolazione depressionaria sul settore occidentale del Continente che, pur in avanzata evoluzione di cut-off (in quanto stretta fra due possenti figure altopressorie), si mostra ancora debolmente attiva mantenendo il proprio perno fra Francia e Paesi Bassi, ma giunge a protendersi fin verso la Penisola Iberica e le Isole Baleari.
Da tale posizione riesce ancora ad avere influenza sulla Penisola Italiana, nonostante la notevole perdita d’energia della figura ciclonica stessa, e seppure vi sia la resistenza dell’Anticiclone sub-tropicale sempre più incombente, non solo sulle regioni meridionali e la Sicilia.
La fase ormai di stanca della figura di Bassa Pressione è ben chiara anche dal quadro delle immagini odierne satellitari, che mostrano ammassi nuvolosi sempre più frastagliati e meno organizzati su gran parte dell’Europa centro-occidentale.
La nuvolosità più organizzata e vitale (produttrice di fenomeni di un certo rilievo con annessa attività elettrica) appare solo limitatamente ad alcune aree, laddove i contrasti termici sono maggiori. Sulla Germania centrale, zona Sassonia, si segnalano in queste ore vari temporali, favoriti certamente dal riscaldamento diurno.
Mentre l’altra area temporalesca maggiormente vigorosa è quella che più ci riguarda direttamente, al momento protagonista sulle regioni centrali della Penisola. Fin dal mattino vari temporali hanno dapprima interessato la Sardegna (ora sotto il sole), per poi propagarsi via tirreno alle coste tirreniche nord laziali, ed attualmente anche all’entroterra appenninico umbro-marchigiano.
Infatti, dalle ultime osservazioni, la regione maggiormente colpita dalla cella temporalesca è l’Umbria, e ancora il nord della provincia di Viterbo. Segnalati nubifragi, persino trombe d’aria: su Viterbo il forte vento (stimate raffiche ad oltre 130 km/h) ha provocato l’inclinazione del’enorme monumento patronale “La Macchina di Santa Rosa”.
La forte area perturbata, con direttrice verso nord/est, si andrà rapidamente a spostare verso le Marche, probabilmente la Romagna. La zona temporalesca non risulta in significativo indebolimento, in quanto ben alimentata ulteriormente in queste ore dall’energia attivata dal riscaldamento solare.
L’instabilità più viva, già da ieri, si delinea lungo una linea immaginaria ben disposta dall’Algeria verso le regioni centrali italiane. Una fascia di confluenza ove intercorrono due masse d’aria dalle caratteristiche radicalmente diverse, ovvero le correnti più temperate giunte fino ai nostri mari più occidentali, e l’aria molto calda che già da alcuni giorni affligge il meridione d’Italia.
Sul Nord le condizioni meteo sono migliorate rispetto alle scorse 48 ore con annessa risalita termica, tuttavia sul Triveneto giugono parecchie nubi a coprire il cielo, in parte collegate alla linea instabile di confluenza, e che stanno favorendo fenomeni temporaleschi in atto sulla laguna veneta.
Ben differente la situazione al Sud e sulla Sicilia, regioni avvolte dalla tenaglia dell’Anticiclone sub-tropicale, con correnti molto calde d’estrazione sahariana che determinano caldo intenso, con collegata l’emergenza incendi di questi giorni.
Anche quest’oggi si toccano punte di 40 gradi non solo sulla Sicilia, ma anche in Puglia e Calabria. In fortissima crescita le temperature sulla Campania, con il capoluogo regionale che sta facendo registrare ben 38 gradi, ma varie altre zone campane, anche costiere, fanno rilevare valori simili. Non mancano modesti annuvolamenti, specie sul nord della Calabria, ove è in atto un temporale localizzato di calore sulla zona della Sila Greca, verso il golfo di Corigliano.
Per le regioni meridionali è la terza violenta ondata di caldo stagionale, in un’estate contrassegnata per varie zone da numerosi record climatici estremi. Una stagione che ha riportato comunque il caldo da far notizia laddove più normale, attenuando gli eccessi climatici sul nord-ovest italiano, ormai divenuti in precendenza una consuetudine.
L’evoluzione da qui ai prossimi giorni vedrà un significativo miglioramento, dopo un ultimo impulso instabile ancora destinato a farsi strada verso la Sardegna, le regioni centrali e la Toscana nelle prime ore della giornata di domani.
Nel week-end l’Anticiclone sub-tropicale guadagnerà invece l’intera scena mediterranea, approfittando dell’ulteriore attenuazione del cut-off, che giungerà ormai retrogrado in colmamento sulla Penisola Iberica.
Tale generalizzato miglioramento interesserà anche il nord Italia, regalando gli ultimi scampoli di vera estate, che faranno seguito alla cosiddetta rottura post-ferragostana degli ultimi giorni, la quale evidentemente non è stata del tutto capace d’imprimere una svolta davvero decisiva della stagione.