Dominio dell’alta pressione sempre più schiacciante: l’impronta del bel tempo appare evidentissima su quasi tutta l’Europa. Ai bordi del vasto promontorio anticiclonico scorrono i sistemi perturbati, le cui propaggini più periferiche riescono a malapena a lambire l’Irlanda, la Scozia per poi raggiungere le zone centro-settentrionali scandinave. Il centro motore dell’alta pressione è posizionato sulla Germania, col flusso perturbato che tende a riscendere, sotto un flusso di correnti più fresche, sulla parte orientale del Continente.
Figure anticicloniche di quest’imponenza mancavano dalla scorsa stagione primaverile, quando la penuria di precipitazioni si è sofferta in modo importante su tutta l’Europa Occidentale e sulle zone alpine. La facilità con cui si manifestano questi anticicloni di blocco potrebbe pesare come una spada di damocle sulle sorti di questa stagione autunnale, che per fortuna è ancora posizionata sui binari iniziali. C’è quindi potenzialmente tutto il tempo di recuperare per rivedere l’Atlantico protagonista, anche se la fine di questo dominio anticiclonico sembra dover avvenire per opera di una prima importante e precoce azione artica.
L’espansione dell’alta pressione si è fatta maggiormente sentire anche sul Mediterraneo, confinando l’agitazione temporalesca sulle sponde nord-africane del Mare Nostrum: non solo l’area libica, ma anche quella fra l’Algeria e le Baleari è stata martoriata da formazioni di vivaci nuclei convettivi. Ormai totalmente ai margini di quest’azione destabilizzante le nostre regioni meridionali e le due Isole Maggiori, dove l’attività cumuliforme solo di rado è riuscita a dare spunto a qualche isolatissimo focolaio temporalesco.