Siamo alle porte del fine settimana, ma appare vana la speranza che l’attuale dominio anticiclonico possa riuscire a tenere in maniera intatta le proprie posizioni. Il corridoio delle perturbazioni atlantiche, che vediamo per il momento scorrere solo sulle nazioni settentrionali europee, tenderà rapidamente a scendere di latitudine grazie ad una saccatura che riuscirà nell’intento di causare un rapido cedimento perturbato fin sul Mediterraneo.
L’anticiclone, come già avvenuto nei giorni appena trascorsi, non è sinonimo solo di bel tempo: la stabilità ed i moti discendenti tipici del regime altopressorio vanno a causare la formazione di nebbie e nubi basse sui fondivalle e sulle pianure (oltre che su qualche tratto litoraneo del versante adriatico), ove resta quindi intrappolata l’aria più fresca ed umida che va a creare una tipica situazione da inversione termica. Il ristagno dell’aria, con ventilazione scarsa ed assente, favorisce ulteriormente le nebbie, in un contesto molto umido esaltato dalle precipitazioni cadute negli ultimi giorni.
Non si è ancora del tutto esaurita la modesta circolazione instabile in azione sulla Tunisia. Nuvolaglia irregolare si è spinta fin sulle due Isole Maggiori, un po’ più consistente sulle parte ionica della Sicilia, ma piuttosto sfilacciata e quindi incapace di dar luogo a precipitazioni. Locali temporali hanno agito solo in mare aperto sui Canali fra le due Isole Maggiori, ma la loro azione si è ora ancor più localizzata sulle sole zone tunisine.