Lo scenario meteorologico odierno sulla nostra Penisola resta contraddistinto dall’aspra contrapposizione fra masse d’aria dalle caratteristiche diametralmente opposte, convogliate alle nostre latitudini dall’attività depressionaria oceanica, centrata sulle Isole Britanniche, che penetra facilmente sul cuore centrale del Continente Europeo.
Da una parte l’aria umida e moderatamente instabile oceanica, che riesce ad infiltrarsi sulle regioni settentrionali, mentre dall’altra parte, poco più a sud, le masse d’aria roventi nord-africane, in scorrimento lungo il profilo di un’Alta Pressione sub-tropicale, quest’ultima protesa dall’entroterra sahariano algero-tunisino verso il Mar Ionio ed il Mar Egeo.
Il promontorio altopressorio, responsabile dell’ondata di caldo in atto sul Sud, è stato richiamato dalle varie oscillazioni della corda depressionaria atlantica, la quale non è certo in grado di penetrare con decisione sulla scena mediterranea.
Il lento transito verso l’Europa Centro-Orientale del cavo d’onda ciclonico di matrice oceanica, entrato parzialmente fin sul Nord Italia, farà venir meno la spinta dinamica dell’Alta Pressione sub-tropicale, la quale di conseguenza si ritirerà leggermente verso sud a latitudini più consone, lasciando la strada all’ingresso imminente di correnti più fresche occidentali, le quali avranno il merito di favorire la rapida conclusione di quest’avvezione calda.
L’ondata di caldo ha fatto rilevare i valori massimi assoluti quest’oggi, ma solo su alcune zone ristrette, soprattutto sul catanese ove i primi spifferi di correnti occidentali hanno coinciso con l’ingresso d’aria ancora molto calda in origine ed ulteriormente surriscaldata dal passaggio sull’entroterra. Più fresco sulla parte occidentale dell’Isola, con Trapani che non ha superato i 31 gradi e Palermo che non è andata oltre i 34 gradi.
Molto caldo anche sulla Puglia, per le medesime correnti occidentali, con valori che hanno frequentemente raggiunto picchi massimi compresi fra i 36 ed i 39 gradi. Al momento, i valori sono in netto calo specie lungo tutta la fascia costiera per l’arrivo di venti più settentrionali marittimi.
L’onda dinamica anticiclonica è ormai al capolinea per l’intervento di un flusso più fresco occidentale in quota, coadiuvato negli strati più bassi, prossimi al suolo, da correnti nord-occidentali in discesa lungo il bordo orientale di una figura anticiclonica di matrice azzorriana. Quest’ingresso anticiclonico azzorriano contribuisce pertanto ad alleviare gli effetti dell’aria rovente nord-africana, risalita nelle ultime 48 ore sui bacini meridionali ed insulari.
Non c’è solo il notevole caldo da citare in prima pagina sulle considerazioni meteo odierne. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai furiosi temporali, che già nel week-end hanno bersagliato alcune aree del Nord.
Si sono avuti fenomeni precipitativi violenti e persino trombe d’aria, esaltati proprio dal contrasto fra masse d’aria decisamente diverse. Questi temporali hanno consentito un ulteriore ridimensionamento termico su quasi tutto il Nord, tranne alcuni settori dell’Emilia Romagna che hanno risentito della ritornante calda sud-occidentali.
Quest’oggi residui temporali hanno interessato parte del Nord-Est, con frequente attività temporalesca fra Veneto e Friuli, anche localmente in pianura. Attualmente dei temporali sono in atto solo sui rilievi, fra le Dolomiti Trentine ed il bellunese.
L’arrivo della componente oceanica anticiclonica contribuirà ad attenuare ulteriormente l’instabilità, ma l’Alta Pressione resterà in agguato, pronta ad un nuovo attacco nella seconda parte della settimana, quando vi sarà una nuova ondulazione ciclonica in approfondimento verso la Penisola Iberica. Correnti instabili investiranno il Nord, mentre aria calda raggiungerà il resto del nostro Paese.
Questo periodo di caldo sopramedia, ormai in atto da oltre 3 settimane, tenderà pertanto a proseguire, soprattutto al Meridione. Alcune mappe a lunga scadenza ipotizzano un possibile break estivo di potenziale maggiore rilievo per la prossima settimana, ancora nettamente da confermare, viste le divergenze fra i principali modelli di calcolo previsionale.