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Crisi aperta per l’anticiclone: spinge l’Atlantico, progredisce l’instabilità

di Mauro Meloni
27 Nov 2009 - 18:17
in Senza categoria
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La spinta del flusso atlantico ha invaso gran parte del Continente Europeo, erodendo sempre più quel cuneo anticiclonico che si era radicato per lungo tempo sul Mediterraneo. Si può cliccare sull'immagine per la versione ingrandita. Copyright 2009 Eumetsat.
L’alta pressione sta gradualmente lasciando il campo libero sul Mediterraneo, senza opporre eccessiva resistenza. Al momento il campo anticiclonico è arretrato verso sud, in corrispondenza del Nord Africa, ma riesce ancora a protendersi verso la Grecia e parte della Penisola Balcanica, ove si osservano i cieli maggiormente liberi da nuvolosità significativa: su queste zone il muro eretto dal respiro anticiclonico impedisce l’ingresso palese degli impulsi nuvolosi d’origine atlantica.

Nel frattempo, l’Europa Centro-Settentrionale continua a risentire della vasta circolazione depressionaria, il cui perno ciclonico principale si è spostato tra il Mare del Nord ed il Mar di Barents, ove si va rinvigorendo un nucleo d’aria molto fredda artica che poi sosterrà la maggiore spinta della saccatura alle latitudini mediterranee. Questa sarà l’evoluzione del breve termine, ma intanto lungo il vasto canale depressionario, al momento presente sull’Europa Centro-Settentrionale, continuano a scorrere correnti molto sostenute occidentali, ma con picchi massimi di vento ben meno rilevanti di quelle toccate nei giorni scorsi, quando il perno della bassa pressione, ben più profondo, era transitato nei pressi della Scozia.

Lo scenario visto dal Satellite fa notare una spiccata variabilità, ma non vi sono impulsi perturbati particolarmente organizzati. Nonostante questo, non sono mancate anche quest’oggi frequenti piogge e rovesci sui settori occidentali del Regno Unito, così come sulla Francia centro-settentrionale, sulla Germania, sul Benelux, sull’area baltica e sui settori settentrionali della Penisola Iberica. Naturalmente queste correnti occidentali mantengono l’inverno ancora ben lontano dal Vecchio Continente e per trovare cadute di neve fino a quote pianeggianti bisogna addirittura proiettarsi alle alte latitudini scandinave.

Sul Mediterraneo la situazione appare sempre più instabile e deboli ondulazioni del flusso oceanico stanno permettendo l’inserimento di una serie di impulsi nuvolosi fin verso l’Italia. Il primo della serie è quello che ieri interessava il Nord Italia e che si è lentamente spostato verso sud/est coinvolgendo così parte delle regioni meridionali, con rovesci di pioggia principalmente concentrati lungo i versanti tirrenici. Al Nord e su parte delle regioni centrali si erano invece aperte schiarite nella prima parte di oggi, anche se a dire il vero in Pianura Padana il sole resta il grande assente per l’insistenza di nubi basse e dense foschie al suolo. Ora la parte innocua di un ammasso nuvoloso dalla Francia, costituito da nubi medio-alte, ha invaso nuovamente le regioni settentrionali.

Altre linee d’instabilità scorrono dal Mediterraneo Occidentale verso la Sardegna e si generano per via del contrasto fra gli spifferi d’aria fresca oceanica, provenienti dalla Penisola Iberica, e la costante risalita di masse d’aria ben più miti dalle coste nord-africane. Insomma, è ormai evidente che non v’è più la protezione dell’alta pressione, ma tutto ciò è solo l’antipasto del vigoroso peggioramento confermato da domenica e su cui vi daremo maggiori ragguagli domani.

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