Non ci sono novità meteo di particolare rilievo in campo europeo, con l’instabilità atmosferica che fa ancora la voce grossa tra l’Europa Orientale ed il nostro Paese, zone ove la presenza d’aria caldo umida nei bassi strati contrasta con spifferi d’aria fresca in quota. Una lacuna nel campo anticiclonico continua infatti ad aggirarsi, pur molto attenuata, tra l’Adriatico Meridionale e la Grecia, andando a concorrere ulteriormente alla convezione temporalesca di tutti questi giorni.
Gli ultimi giorni sono caratterizzati da condizioni meteo decisamente schematiche su una vasta fetta dei settori centro-orientali dell’Europa: le mattinate in genere soleggiate sono infatti seguite da rombi di tuono nelle ore pomeridiane-serali, conseguenza della formazione di temporali a carattere sparso che traggono forza e sostentamento dal riscaldamento diurno, che favorisce la naturale risalita dell’aria caldo-umida verso l’alto. In taluni casi, i temporali sono associati a fenomeni molto violente, come hanno riportato le cronache di queste ultime settimane.
L’Europa Occidentale è perlopiù risparmiata da questo pullulare di aree temporalesche, grazie ad una maggiore incidenza del cuneo anticiclonico in risalita dal Nord Africa. Francia e Spagna sono interessate da qualche episodio temporalesco a carattere molto locale, ristretto alle principali catene montuose come l’area pirenaica. La canicola si va intanto accentuando sulla Spagna, investita da masse d’aria calde di diretta estrazione nord-africana: fra i picchi termici maggiori segnaliamo i 38 gradi a Siviglia, i 39 gradi di Saragozza ed i 40 gradi raggiunti a Cordova.
In Italia si continua pienamente a risentire del regime instabile legato alla debole goccia fredda in galleggiamento sui Balcani: i massimi anticiclonici relegati ad ovest favoriscono infatti il sopraggiungere di modeste infiltrazioni da nord che trascinano aria leggermente più fresca in quota, mentre al suolo si va consolidando una massa d’aria stagnante moderatamente calda e decisamente umida. Questi fattori incentivano non poco l’instabilità a sviluppo verticale, con i temporali particolarmente organizzati che, sospinti dalla direttrice delle correnti in quota, hanno sfondato anche quest’oggi in alcune zone di pianura o costiere.
Non fanno infatti tanta notizia le celle temporalesche in sviluppo sulle zone alpine, appenniniche e limitrofe, fenomeno ben noto anche nelle tipiche giornate estive. L’instabilità è però così estremamente vivace che i temporali di calore, accompagnare da frequente attività elettrica, riescono a coinvolgere anche zone densamente abitate e non eccessivamente avvezze a tali eventi, perlomeno non con la frequenza con cui tutto ciò sta avvenendo negli ultimi giorni.
Fra gli eventi da segnalare oggi, le precipitazioni temporalesche sono riuscite a sfondare su Genova, provocando un generale fuggi-fuggi dai litorali posti sul lungomare cittadino. I temporali hanno colpito con particolare veemenza il Varesotto, il Verbano, ma anche il Bresciano, il Bergamasco e la Brianza con frequenti grandinate e abbondanti precipitazioni concentrate in periodi di tempo molto ristretti.
Un violento temporale ha colpito anche Roma, soprattutto le zone nord/est della Capitale. Non sono mancati i disagi legati alla forza della pioggia ed all’attività elettrica, ma come si può notare le celle temporalesche hanno interessato buona parte delle zone interne del Centro-Sud, prediligendo la dorsale appenninica. Qualche temporale ha interessato alcuni settori interni montuosi centro-orientali delle due Isole Maggiori.
Per quanto riguarda le temperature, i picchi più alti hanno toccato i 32-33 gradi su diverse zone, fra cui località interne successivamente colpite nel pomeriggio dai rovesci temporaleschi. Non si tratta di valori termici particolarmente elevati, ma il caldo è accentuato da un’umidità piuttosto alta su diverse zone, non sono in prossimità dei principali corsi d’acqua e delle zone costiere, ma anche lungo le pianure. Una bolla d’aria relativamente umida avvolge l’Italia determinando un’afa crescente e favorendo lo sviluppo delle maestose celle temporalesche pomeridiane, le quali saranno ancora in parte le protagoniste dei prossimi giorni.