Ormai smaltiti i piccoli disturbi osservati fino alla giornata di ieri, l’alta pressione si è ora di nuovo completamente impadronita dell’Italia, mantenendosi molto solida su quasi tutto il Mediterraneo. L’ulteriore rafforzamento della struttura d’alta pressione deriva da un contributo d’aria molto calda dalle latitudini sub-tropicali, convogliata verso la Spagna e la Francia Meridionale dall’affondo ciclonico presente in Atlantico, poco al largo del Golfo di Biscaglia.
Quest’onda ciclonica trasporta un ammasso perturbato molto vasto verso levante, entro cui si nascondono temporali destinati rapidamente a penetrare nelle aree continentali (attività elettrica molto vivace sui settori settentrionali francesi), ove il contrasto con l’aria ben più calda ed umida andrà inevitabilmente ad incentivare il rischio di fenomeni temporaleschi localmente intensi. Si avvierà così una tenace lotta fra la fascia anticiclonica mediterranea ed il flusso instabile oceanico: l’anticiclone proverà a resistere, ma a furia di tirare la corda, questa rischia di spezzarsi ed è un po’ quello a cui andremo incontro già nel week-end.
Nel frattempo, la lingua calda sub-tropicale d’estrazione marocchina avvolge la Spagna, con punte di 41 gradi (temperature massime solo provvisorie) su alcune località dell’Andalusia, senza risparmiare le zone sud-occidentali francesi, dove si stanno misurando 40 gradi in alcune località della Garonna e dell’Aquitania. L’onda calda coinvolge anche l’Italia, sebbene con picchi termici meno eclatanti: rispetto agli scorsi giorni, si raggiunge con più facilità il limite dei 35 gradi, con punte di 37-38° in Sardegna.