Il promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale non riesce a tenere del tutto a bada la fioritura di temporali sulle catene montuose. Si tratta di fenomeni temporanei e circoscritti, innescati principalmente dal forte accumulo di calore dovuto all’intenso irraggiamento solare.
La giornata di ieri ha visto lo sviluppo di celle temporalesche soprattutto sulle zone montuose del Centro-Nord, con episodici sconfinamenti a ridosso delle coste, laddove ci si trovava in presenza di correnti favorevoli alle medie altezze della troposfera.
Quest’oggi l’attività temporalesca appare più limitata, con interessamento specifico delle regioni settentrionali. Il Nord è infatti interessato da un debole afflusso d’aria umida ed instabile proveniente da sud/ovest, che si mostra decisamente più attivo oltralpe ove sta scorrendo faticosamente un sistema frontale.
Quest’impulso nuvoloso è accompagnato da alcune celle temporalesche, in azione fra Paesi Bassi e Germania, anche in questo caso esaltate dalla pre-esistente presenza di un flusso caldo-umido in scorrimento nei bassi strati.
La coda del ramo frontale, in faticoso movimento verso est, ha lambito anche l’Arco Alpino durante la notte, specie i settori occidentali, con episodici rovesci temporaleschi anche sui versanti italiani di confine tra la Valle d’Aosta e l’Alto Piemonte. Le nubi più innocue medio-alte sono poi traslate anche lungo la Val Padana.
In queste ore pomeridiane i fenomeni in atto sulla cerchia alpina appaiono piuttosto frequenti, in particolare su Alpi Cozie, Marittime, catena dolomitica ed Alpi Carniche. Queste celle temporalesche, esaltate dall’accumulo di calore ed umidità nei bassi strati, risultano slegate dall’impulso nuvoloso in scorrimento a latitudini poco più settentrionali.
Non manca una certa cumulogenesi anche lungo la dorsale appenninica ed, a dispetto delle più realistiche previsioni, si sono sviluppate modeste celle temporalesche, la più importante delle quali sull’Alto Lazio, in provincia di Viterbo. Isolati temporali sono segnalati anche sui rilievi calabri e della Sicilia Centro-Orientale, regioni queste ultime risparmiate nella giornata di ieri.
La facilità con cui si vengono a creare queste formazioni temporalesche è dovuta ad un concorso di fattori, primo fra i quali il forte accumulo d’aria calda e relativamente umida nei bassi strati, la miccia che permette l’innesco dei temporali, in concomitanza di condizioni favorevoli alla convezione anche alle quote più elevate della colonna d’aria.
Se a ciò si aggiunge una certa incertezza atmosferica, alle altezze superiori dell’atmosfera, dovuta ad un’Alta Pressione non ancora così potente ed alla recente irruzione fredda che ha lasciato una ferita difficile da rimarginare totalmente, ecco spiegati i temporali coreografici presenti anche nella giornata odierna.
Il caldo si fa sentire soprattutto sulle aree interne del Centro-Nord, su tutte spicca la temperatura di 36 gradi rilevata sull’aeroporto di Firenze, ma tali picchi termici sono accompagnati da aria generalmente più secca.
I fronti nuvolosi in scorrimento sul cuore dell’Europa si trovano costeggi a fronteggiare la barriera anticiclonica, con struttura che fa da scudo non solo sul Mediterraneo, ma anche lungo le zone settentrionali europee, ove ritroviamo dei massimi barici a tutte le quote, posizionati nei pressi della Penisola Scandinava.
Durante la settimana, l’Anticiclone nord-europeo tenderà a trasferire il proprio perno ancora più a nord, tra le Isole Svalbards, la Groenlandia e l’Islanda. Questo darà modo alle perturbazioni oceaniche di scorrere più facilmente alle alte latitudini continentali, mentre sull’Italia si assisterà all’ulteriore rafforzamento dell’impronta stabilizzante dell’Alta Pressione, tanto che solo il Nord sarà soggetto a parziali disturbi collegati a modesta instabilità atmosferica.