La scena meteorologica europea si presenta ancora sotto il dominio della circolazione di bassa pressione ad ampio respiro centrata sul Baltico ed in grado di far scendere impulsi d’aria relativamente fredda ed instabile dal Mar di Norvegia verso gli stati centrali europei. Solo sul comparto occidentale europeo si è affacciato un promontorio di alta pressione, che non riesce però a coinvolgere le Isole Britanniche, queste ultime interessate dalla parte avanzata di un nuovo fronte atlantico, associato ad una circolazione di bassa pressione autonoma centrata ben al largo delle coste europee, sul Nord Atlantico.
Buona parte del Vecchio Continente appare quindi nella morsa delle nubi e delle precipitazioni, con condizioni ben lontane da quelli che potrebbero essere dei significativi canoni estivi. Un attivo ramo d’instabilità si è accanito in particolare sul nord della Germania, con temporali che in nottata hanno interessato la zona di Brema e la regione della Bassa Sassonia, in particolare sui settori affacciati alle coste del Mare del Nord ed ai confini con l’Olanda. Le temperature si mantengono piuttosto basse: nella notte le temperature sono scese fino a valori attorno ai 10 gradi su grandi città come Parigi, Praga o Londra.
Durante la giornata l’attività temporalesca si è poi concentrata tra l’est della Germania e la Polonia, senza risparmiare nemmeno settori più orientali come l’Ucraina e la Bulgaria: i refoli d’aria più fresca in quota hanno fatto estendere i temporali pomeridiani sulla fascia balcanica, in Grecia e sulla parte occidentale del Mar Nero.
La rimonta pressoria in atto tra Francia e Penisola Iberica sta in parte favorendo il passaggio più pronunciato del bordo meridionale della saccatura sull’Italia, legata all’attività ciclonica centrata sul Baltico. L’ondulazione depressionaria, seguita da correnti più fresche nord-occidentali, è collegata a quel fronte instabile che ha raggiunto il Triveneto e l’Alto Adriatico. Si tratta di un impulso d’instabilità associato ad aria ben più fredda in quota, che ha rinnovato ampi contrasti termici con la genesi di numerose celle temporalesche.
I temporali interessano a macchia di leopardo una vasta fascia compresa tra il Trentino, le Prealpi Venete, il Friuli e l’Emilia Romagna, ma i rovesci stanno interessando diversi settori di pianura, soprattutto l’Emilia Romagna. L’impronta di questo nuovo peggioramento, l’ultimo prima dell’inizio di una lunga fase di bel tempo, è ben evidente su tutto il Centro-Nord e sulla Sardegna, con il passaggio di nubi pur in genere poco significative e di tipo medio-alto.
L’intrusione della massa d’aria più instabile si sta palesando anche lungo i versanti adriatici dell’Appennino Centrale, ove si stanno evidenziando degli spunti temporaleschi, ma l’attività elettrica è destinata ad accentuarsi nelle prossime ore tra le Marche e l’Abruzzo. Un piccolo nucleo temporalesco si è sviluppato anche sulle Alpi Ligure, ma in genere gran parte del Nord-Ovest risulta più protetto e con cielo maggiormente sgombro di nubi.
Poche le nubi anche sul Sud e sulla Sicilia, ove troviamo ancora qualche località dove il termometro è stato capace di raggiungere i 30-32 gradi, ma ormai anche in queste ore si è affacciata aria dalle caratteristiche più fresche: l’abbassamento termico è destinato ulteriormente ad accentuarsi con la discesa del fronte d’instabilità, nel corso della notte, verso l’Adriatico Meridionale.