DOMINIO ANTICICLONICO SEMPRE SALDO – Una vasta figura d’alta pressione continua a coinvolgere gran parte dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con contributi d’aria molto calda che continuano a risalire dal Marocco e dall’Algeria per investire gran parte della Spagna, Italia e regioni balcaniche. A nord delle Alpi la presenza anticiclonica risulta un po’ più fiacca, per via dell’afflusso di correnti più fresche atlantiche alle medie latitudini europee, dove seguitano a determinare condizioni d’instabilità: i maggiori temporali, nel corso della giornata odierna, si sono andati concentrando tra Polonia, Repubblica Ceca e nazioni baltiche, zone dove è maggiore il contrasto termico fra l’aria più fresca e quella calda risalita dal Mediterraneo.
NESSUN CEDIMENTO DEL CALDO – Le temperature elevate continuano a rappresentare l’aspetto meteo di maggiore rilievo per quel che concerne il nostro Paese: siamo infatti nella fase apicale di questa lunga ondata di caldo, perlomeno sul Centro-Nord. La canicola non mostra cenni di cedimento, con temperature che in qualche caso hanno raggiunto picchi di 40 gradi. Nel resto d’Europa, sono ora le zone balcaniche e la Spagna meridionale ad essere afflitte dal grande caldo, con punte d’oltre 40 gradi. Bisognerà ancora pazientare per vedere il termometro scendere in modo significativo: entro l’inizio della prossima settimana una frustata d’aria fresca dovrebbe liberare tutta l’Italia dalla calura.
TEMPORALI DI CALORE SULL’ITALIA – Il contesto di bel tempo non regna più in modo sovrano, con la stabilità in lieve ridimensionamento per via del lento decadimento dell’anticiclone alle altezze superiori dell’atmosfera: nelle ultime ore diversi temporali si sono sviluppati in particolare sulle Alpi, lambite dall’influenza di spifferi d’aria fresca atlantica. Qualche nucleo temporalesco ha preso corpo anche lungo la dorsale centro-settentrionale dell’Appennino ed anche in Sardegna, a ridosso del massiccio del Gennargentu. L’intensa calura accumulata da giorni nei bassi strati è il principale fattore di predisposizione a questi episodi temporaleschi sempre più frequenti in montagna, facilitati da una struttura anticiclonica meno forte in quota.