Il transito di una curva depressionaria sul cuore dell’Europa ha rotto come per incanto gli equilibri che si erano consolidati da diversi giorni. In tal modo, la dorsale anticiclonica di matrice subtropicale sta abbandonando il Mediterraneo Centrale ed arretrando il suo raggio d’azione verso sud, facendo subentrare al suo posto una rimonta anticiclonica più mite, che fa riferimento all’Oceano Atlantico.
Osservando l’immagine satellitare, i cieli si sono infatti liberati dalle nubi sulla Francia e su parte delle Isole Britanniche, segnale dell’espansione di un promontorio anticiclonico dal Vicino Atlantico, al seguito del movimento verso levante dell’onda ciclonica ora sull’Europa Centro-Orientale, ove sono in atto temporali. Per quel che concerne la Gran Bretagna, solo l’Irlanda è sfiorata dalla parte avanzata di una perturbazione legate ad un nuovo vortice ciclonico oceanico.
L’avanzata dell’anticiclone delle Azzorre sta contribuendo a portare aria più mite e secca verso il cuore del Mediterraneo, mantenendo le sostanziali condizioni di forte stabilità atmosferica. Solo l’Arco Alpino e zone limitrofe sono stati lambiti dalla coda instabile legata all’incunearsi dell’onda depressionaria sull’Europa Centro-Orientale. Nella serata di ieri i rovesci hanno interessato l’Alto Piemonte e l’Alta Lombardia, arrivando ai limiti delle pianure. Nelle prime ore della giornata odierna i temporali hanno interessato parte del Triveneto, soprattutto il Friuli Venezia Giulia.
Ora i cieli si sono rasserenati consentendo temperature di 30-32 gradi (senza afa) su diverse località della Pianura Padana, ma un po’ di nubi cumuliformi si sono sviluppate in prossimità dei rilievi, a causa delle infiltrazioni d’aria più fresca in quota, tanto che non manca qualche rovescio sui tratti prealpini tra Veneto e Friuli. Anche le nubi poco significative, sviluppatesi sulla dorsale appenninica, sono figlie degli stessi spifferi d’aria un po’ più fresca in quota, presupposto necessario per la genesi di modesti moti convettivi, insufficienti a generare la possibilità di precipitazioni.
Spostandoci più a sud, è ancora l’anticiclone africano a sfoggiare tutta la sua fiammata di calore, soprattutto tra la Puglia, Calabria e Sicilia. In queste regioni la roccaforte sahariana ha portato ancora punte ben superiori ai 40 gradi, con punte di 45 gradi sull’aeroporto catanese di Sigonella, favorendo purtroppo peraltro lo sviluppo di diversi incendi boschivi. Si tratta di valori termici che testimoniano molto bene l’intensità dell’onda di calore all’estremo Sud, molto vicina alle stratosferiche ondate di calore dell’estate 2007, quando Foggia Amendola raggiunse i 47 gradi.
Ormai appare davvero imminente l’ingresso delle correnti più fresche settentrionali, le stesse che hanno liberato la Sardegna dal caldo atroce. Il Maestrale ha infatti ridimensionato notevolmente il campo termico, tanto che quest’oggi i valori massimi non sono andati oltre i 38 gradi, mentre sul sassarese in appena 48 ore il calo termico è stato superiore ai 15 gradi. Non si tratta tuttavia di una rinfrescata così notevole, ma l’eccezionalità dell’onda calda appena trascorsa rende questo calo termico comunque assai significativo, nonostante si tratti di un semplice ritorno delle temperature verso valori pressoché in linea con le medie del periodo.