La ferita perturbata iberica si espande a macchia d’olio: il nucleo principale è alimentato da impulsi d’aria fredda nord-atlantica, che acuiscono i contrasti rispetto all’aria più temperata ed umida che affluisce sul Mediterraneo. Ormai anche il Nord Africa è una polveriera d’instabilità, con apporti temporaleschi pronti a dare manforte all’ampio sistema nuvoloso, che interessa parte dell’Italia ed in particolare le due Isole Maggiori.
L’anticiclone ha sempre più difficoltà ad opporsi all’avanzata perturbata afromediterranea, con i massimi barici più forti a nord delle Alpi. Alle medie latitudini europee il sole splende in modo davvero incontrastato, con temperature ancora molto alte per effetto del notevole soleggiamento: ben 29 gradi sono stati misurati in Germania nella località di Lampertheim, ma punte di 28 gradi hanno interessato anche alcune località del Belgio, della Slovacchia della Bosnia Erzegovina. Il caldo si è dunque ulteriormente intensificato e sta assumendo caratteristiche di persistenza: su Londra per il terzo giorno consecutivo la colonnina di mercurio è andata oltre i 25 gradi, evento totalmente inconsueto per questo periodo.
Sardegna e Sicilia sono le regioni più interessate dalle nubi e dalle precipitazioni, che comunque sono risultate per ora piuttosto deboli in attesa di apporti perturbati più incisiva. Le correnti meridionali in quota stanno sostenendo la risalita verso nord-nord/est dell’ammasso nuvoloso: oltre ai settori costieri tirrenici, la perturbazione ha messo la freccia verso le regioni di Nord-Ovest, ad iniziare dalla Liguria, dove ci attendiamo un imminente peggioramento con precipitazioni.