Nonostante lo spostamento verso Egeo della depressione transitata ieri lungo l’intera Penisola, le condizioni meteo tardano a migliorare sulle regioni meridionali, per via d’infiltrazioni instabili in quota.
Facendo infatti attenzione alla configurazione barica in quota (all’altezza geopotenziale di 500 hPa, circa 5500 metri), ben si evince l’arrivo in queste ore di una modesta goccia fredda retrograda, che riesce come nelle attese a dare manforte alla residua instabilità in azione sulle regioni dell’estremo sud.
Fra Puglia e Calabria è in azione anche una modesta attività elettrica, di maggiore evidenza sul Cosentino. Nelle prossime ore qualche sporadica pioggia sparsa potrà nuovamente presentarsi sui settori del medio Adriatico (dal sud delle Marche fin verso il Molise) per le correnti instabili da nord-est nuovamente convogliate in quota.
Rispetto a ieri, le temperature massime si sono abbassate su tutte le regioni meridionali sotto l’azione del flusso più fresco settentrionale, in particolare fra basso Adriatico e settori ionici, ove appena 24 ore fa insistevano ancora le tiepide correnti di matrice pre-frontale.
Sul resto d’Italia le condizioni meteo sono ben più stabili, addirittura sulle splendide sulle zone maggiormente baciate dal promontorio Anticiclonico di matrice sub-tropicale, e in particolare i settori più occidentali del nord e la Sardegna, ove si risente in maniera più efficace dell’azione d’aria piuttosto calda in quota, con livello dello zero termico salito fino oltre i 3000 metri.
Tale bolla calda in quota, con il contributo dell’Anticiclone, subisce un inevitabile schiacciamento verso il basso, dando così luogo a temperature particolarmente elevate e sopra la media, cui il soleggiamento di febbraio fornisce un più significativo inevitabile contributo.
Questo tipo di configurazioni, con spinte calde sub tropicali e subsahariane in quota, sono state una costante del mese di Gennaio, regalando scampoli di caldo davvero eccezionale in quota di cui ha risentito specie l’Arco Alpino, mentre sulle pianure le temperature sono rimaste entro valori più contenuti, anche per via del soleggiamento non troppo efficace rispetto a quello che può regalare Febbraio.
Unicamente nelle situazioni caratterizzate da correnti favoniche le temperature si sono impennate nelle pianure con riferimento ovvio alla Val Padana (resteranno nella storia i valori termici di oltre 25 gradi misurati lo scorso 19 Gennaio), ma anche ai versanti Adriatici appenninici, come accaduto spesso in questa prima parte del mese di Febbraio, che è stata un po’ meno anomala del mese di Gennaio.
Il foehn era in azione ieri su vasti settori del nord Italia contribuendo ad un impennata termica notevole, specie sui fondovalle e pianure di Piemonte, Lombardia, ma anche la Liguria, con picchi termici fino a 20 gradi.
Nella giornata odierna il foehn si è attenuato, e solo per questo le temperature hanno subito una lieve flessione, nonostante l’incremento della portata d’aria calda in quota, con salita ulteriore delle isoterme a 1500 metri d’altitudine (+9 su Cuneo con zero termico ad oltre 3000 metri).
L’incremento termico odierno si è così evidenziato meglio sulla Sardegna, ove ieri era ancora in azione un maestrale fresco e instabile, che seguiva la Depressione in transito sul Tirreno. Quest’oggi su gran parte dell’isola le temperature viaggiano intorno ai 18-20 gradi, con incremento più esponenziale in quota, come testimoniano i 15-16 gradi raggiunti in località montane a circa 1000 metri d’altitudine, come Fonni e Tonara, ove ieri i valori termici diurni erano di ben 10 gradi inferiori.
L’evoluzione a breve termine è sostanzialmente confermata per il week-end: questo intervallo Anticiclonico di matrice debolmente nord Africana in atto oggi verrà sempre più insidiato dall’azione di ulteriori infiltrazioni d’aria più fresche retrograde dai Balcani, favorite dall’asse dell’Anticiclone, ben proteso fin verso l’Europa nord-orientale e la Russia, ove è presente il cuore più forte nei bassi strati.
Nel contempo la saccatura Depressionaria atlantica, al momento in azione sulla Penisola Iberica, riuscirà a scalfire progressivamente il corridoio Anticiclonico sul Mediterraneo centro-occidentale, maggiormente attivo in quota.
Ciò permetterà l’isolamento di una ciclogenesi iberico-mediterranea, che nella giornata di domenica coinvolgerà con fenomeni gran parte del centro-sud, ad iniziare dalla Sardegna.
Le correnti si disporranno quasi dovunque da scirocco, ma è da far presente che l’azione combinata della ciclogenesi su medio-basso Mediterraneo e dell’Anticiclone sull’Europa centro-orientale, farà in modo di convogliare aria più fresca da est tra sabato e domenica su gran parte del settentrione d’Italia, senza escludere ancora episodici fenomeni nevosi fino a quote collinari fra Alpi Cozie, Cuneesi e Marittime sui versanti esposti, per naturale sbarramento orografico.
L’evoluzione successiva per la prossima settimana è ben lungi dall’essere predicibile, come confermano gli editoriali a lungo termine realizzati dai colleghi redattori.