SPAZIO ALL’ATLANTICO – Dopo la Tempesta San Giuda, che ad inizio settimana ha spazzato con venti da uragano diverse aree dell’Europa Centro-Settentrionale, una nuova vigorosa area ciclonica sta pilotando venti molto intensi, che stavolta però si limitano a colpire più direttamente il Regno Unito, con raffiche fino ad oltre 120/130 km/h e mareggiate potenti sulle coste esposte. Il vento, seppur in minore misura, interessa anche le zone continentali dell’Europa Centro-Occidentale, ma con raffiche sopra i 120 km/h limitate ad alcuni crinali montuosi. Questa circolazione intensa occidentale si deve alla contrapposizione fra la depressione atlantica (minimo assai profondo di 979 hPa sulle Isole Britanniche) e l’anticiclone che ancora regge in sede mediterranea. Il flusso atlantico si va però abbassando di latitudine, coinvolgendo anche l’Italia.
ITALIA, CENNI DI PEGGIORAMENTO – La parte avanzata della perturbazione ha raggiunto l’Italia mostrando per il momento pochi effetti, in attesa che faccia ingresso il ramo più attivo del fronte. Piovaschi, fin dalle prime ore della giornata, hanno interessato l’Alto Piemonte, l’Alta Lombardia, le aree pedemontane del Triveneto, la Toscana, l’Umbria ed il Lazio: si tratta delle zone maggiormente esposte ai flussi umidi occidentali, per quelle che risultano essere precipitazioni di tipo prettamente orografico. Si tratta comunque di una giornata d’attesa del peggioramento più incisivo domenicale: su diverse zone peninsulari, in particolar modo lungo i versanti adriatici ed al Sud, hanno prevalso ampi spazi soleggiati. L’area instabile (goccia fredda) che indugiava sulle Isole Maggiori si è trasferita a sud della Sicilia.