VORTICE SUL BASSO MEDITERRANEO – Si riconosce molto bene dall’immagine satellitare l’area depressionaria che, dopo aver stazionato a ridosso della Sardegna, si è spostata verso le coste tunisine, ove è individuabile il classico occhio del ciclone o centro di bassa pressione. Tale vortice, che interessa più da vicino parte dell’Italia, comprende un vasto corridoio instabile anche in direzione del bacino occidentale del Mediterraneo, per la presenza di un secondo nocciolo depressionario posizionato a ridosso dello Stretto di Gibilterra. E’ tornata invece ad affermarsi la stabilità su gran parte del contesto europeo per la nuova espansione del ramo orientale dell’anticiclone delle Azzorre, che è tornato ad unirsi con l’alta pressione già da giorni presente sull’area baltico-russa. Le nebbie e nubi basse che vediamo presenti tra Francia e Germania sono anch’esse conseguenza dell’anticiclone.
MALTEMPO SOLAMENTE SUL SUD ITALIA – Il fronte perturbato, legato al vortice tunisino, ha investito più direttamente la Sicilia, dove si segnalano le precipitazioni più intense, a carattere di rovescio o temporale, con accumuli anche superiori ai 50 mm lungo la fascia jonica. Rovesci e temporali degni di nota anche sulla Calabria, specie settori jonici, e lungo la Sardegna sud-orientale. Il vortice, in lenta evoluzione, continuerà a permanere in loco senza grosse variazioni per le prossime 24 ore. La situazione meteo ha invece visto un netto miglioramento sulle regioni del Centro-Nord, a parte una certa nuvolaglia più intensa nelle prime ore del giorno lungo buona parte delle regioni adriatiche e sul Nord-Ovest. E l’effetto della graduale espansione del campo anticiclonico, che comunque mantiene i propri massimi ben a nord delle Alpi ma va a schiacciare più a sud il vortice ciclonico mediterraneo.
TEPORE SULLE TIRRENICHE – L’azione combinata del soleggiamento e di correnti secche orientali ha agevolato un rialzo termico, che si è fatto sentire maggiormente lungo le aree sottovento rispetto ai rilievi appenninici. Valori quindi particolarmente miti dalla Toscana in giù lungo la fascia tirrenica, con la colonnina di mercurio che ha sfiorato i 20 gradi nel Lazio anche su Roma.