BASSA PRESSIONE BLOCCATA SUL REGNO UNITO – Lo schema barico sul contesto euro-atlantico continua a mostrarsi davvero poco dinamico in questo primo scorcio di luglio: una depressione d’origine atlantica si è infatti andata ad isolare in cut-off tra le Isole Britanniche e la parte settentrionale della Francia. Questo mulinello perturbato, non più alimentato dall’ingerenza del flusso atlantico, è incapace di sfondare più verso levante, a causa del muro anticiclonico di blocco che domina tra il comparto orientale europeo e la Scandinavia, mentre sul Basso Mediterraneo ci pensa l’alta pressione africana ad opporsi ad un eventuale affondo della struttura ciclonica.
CENTRO EUROPA, SEMPRE TEMPORALI – Il mantenimento degli attori barici sulle stesse posizioni sta delineando da diversi giorni condizioni meteo ripetitive. E così al maltempo e al clima fresco sul Regno Unito corrispondono scenari di marcata instabilità sul cuore dell’Europa, dove avviene lo scontro costante fra gli spifferi d’aria fresca atlantica e le correnti caldo-umide nei bassi strati che risalgono dalle latitudini afro-mediterranea. L’elevatissima energia in gioco sta comportando la concentrazione d’eventi temporaleschi anche di violenza inusitata lungo una “linea guida che comprende l’area fra sud della Germania, Austria ed Ungheria per risalire verso la Repubblica Ceca, la Slovacchia e la Polonia.
ITALIA SPACCATA IN DUE FRONTI – Gli sbuffi instabili atlantici hanno accentuato la loro azione sul Nord Italia, dove è transitata la coda di un sistema frontale che ha poi creato le condizioni adatte per lo sviluppo di violenti temporali, a causa di contrasti termici molto marcati. L’area nella quale i temporali si sono sfogati con maggiore intensità (piogge torrenziali e grandinate forti), a parte i settori alpini, è quella compresa fra l’Emilia ed il Triveneto, non a caso nelle zone dove l’energia a disposizione era maggiore, per le temperature più alte nei bassi strati. Il Centro-Sud dell’Italia ha invece goduto dell’ennesima giornata di bel tempo, salvo locali focolai temporaleschi che si sono sviluppati in alcune aree dell’entroterra appenninico.