ASSENZA DEL FLUSSO ATLANTICO Una forte presenza anticiclonica si è imposta sulle nazioni settentrionali europee, dalle Isole Britanniche fino al Baltico. Di contro, una circolazione ciclonica si è isolata sul Mediterraneo Occidentale: lo stesso anticiclone, che in parte si allunga fino ai Balcani, ha finora ostacolato ogni possibile sbocco verso levante del piccolo nucleo instabile che anzi ha arretrato il proprio perno ad ovest, con classico movimento retrogrado dalle coste meridionali francesi verso le Baleari.
Lo scudo di alta pressione euro-atlantico impedisce al flusso oceanico di penetrare sul Vecchio Continente: le correnti occidentali e le perturbazioni ad esse associate si limitano per il momento a coinvolgere l’Islanda e le zone settentrionali scandinave. Cielo privo di nubi tra Gran Bretagna, buona parte della Francia ed il Benelux, zone che sono state spesso penalizzate da lunghi periodi anticicloni negli ultimi mesi. Eppure qualcosa potrebbe mutare molto presto, con l’atlantico che tornerà a salire sull’Italia.
Nonostante lo spostamento più ad ovest del piccolo vortice depressionario posizionato sulle Baleari, l’influenza instabile sull’Italia si è rivelata decisamente efficace. Al posto del maltempo, che aveva penalizzato soprattutto il Nord-Ovest, sono subentrati i temporali, particolarmente vivaci nelle ore più calde. Le precipitazioni, sotto prevalente forma di rovescio, hanno riguardato perlopiù il Settentrione, ma anche le aree interne lungo la dorsale centro-settentrionale appenninica, con qualche sporadico sconfinamento verso le zone costiere dell’Alto Adriatico e dall’Alto Tirreno.
Condizioni meteo più consone al periodo sul Sud e sulle Isole, anche se non mancati locali episodi instabili di natura termoconvettiva: le temperature hanno sfiorato i 30 gradi in alcune località del Centro-Sud, per via della maggiore presenza soleggiata considerato che i temporali nell’entroterra sono comunque scoppiati non prima delle ore centrali giornaliere, quando già la temperatura era salita. D’altronde, proprio riscaldamento diurno ha favorito la costruzione delle nubi temporalesche, che ora si sono quasi ovunque dissolte.