I rifornimenti caldi ed umidi di natura afromediterranea costituiscono indubbiamente carburante prezioso per i temporali, che a più riprese stanno colpendo diverse zone del Continente, non solo nella giornata odierna. Come possiamo osservare dall’immagine Meteosat, non si è ancora attenuata l’instabilità sulle aree orientali del Continente, mentre un’intensa linea temporalesca sta interessando la parte centro-settentrionale della Francia ed è in movimento verso nord/est, in avvicinamento all”Olanda e al Belgio.
Naturalmente queste situazioni temporalesche proliferano laddove la struttura anticiclonica di stampo sub-tropicale non si presenta granitica e proprio sull’Europa Orientale, ormai da diversi giorni, sta agendo una lieve circolazione ciclonica alle quote superiori dell’atmosfera, ideale per esaltare i moti ascensionali che si verificano quotidianamente col riscaldamento solare. Vale lo stesso discorso per l’Europa Nord-Occidentale, anche se qui è in azione una vera e propria perturbazione convogliata dalla spirale ciclonica posizionata sull’Irlanda.
Le intense cellule temporalesche in azione sulla Francia si sono generate proprio nella fascia di confine fra masse d’aria di natura estremamente diversa, laddove scorre una forte corrente a getto sud/occidentale, che alimenta ulteriormente questi nuclei convettivi, i quali non devono la propria origine prettamente al riscaldamento diurno e pertanto continueranno a rigenerarsi nelle prossime ore, spostando il proprio raggio d’azione verso nord-est. I forti contrasti termici appaiono ben evidenti dal fatto che in Germania si stanno toccando i 37 gradi, mentre sulle aree interessate dai fenomeni di maltempo in Francia le temperature sono precipitate sotto i 20 gradi (Parigi misura in questo momento solo 17 gradi).
Il cuore centrale del Mediterraneo risente efficacemente della solida struttura anticiclonica e l’apporto notevole d’aria calda, giunto anche alle quote superiori ai 5000 metri, risulta un ostacolo quasi del tutto insormontabile per ogni tentativo d’azione dei moti verticali diurni atti a generare lo sviluppo di nubi imponenti. Solamente le Alpi restano lambite da deboli e residue condizioni d’instabilità, che per il momento si sono limitate a creare un piccolo nucleo temporalesco solo tra la parte bassa della Valle d’Aosta e la Val d’Ossola. Un altro isolato focolaio temporalesco si è “acceso” nei pressi del massiccio montuoso della Sila, ma dai contorni piuttosto limitati.