Un esteso e robusto campo anticiclonico in quota, continua ad abbracciare tutta la nostra Penisola, contribuendo ad avvitare la massa d’aria verso il basso, generando di conseguenza un forte riscaldamento. Il rafforzamento della struttura altopressoria ha inibito quasi del tutto l’instabilità anche sulle zone alpine, dopo il passaggio dei temporali avvenuto ieri mattina.
Il cielo appare così in prevalenza sereno su tutte le regioni, da segnalare solo nubi basse o nebbie che si sono formate, in particolare nelle ore notturne, sul tratto di mare compreso fra le coste francesi, i Mari di Corsica e di Sardegna, ma localmente anche qualche tratto del Tirreno o dell’Adriatico. Il fenomeno è causato da una prevalente stagnazione dei venti ed al sovrascorrimento della massa d’aria calda in quota su una superficie marina ben più fresca.
Il colpo di reni dell’anticiclone nord-africano è conseguenza dell’onda ciclonica nord-atlantica, la quale ormai preme con sempre maggiore decisione verso il comparto occidentale europeo. L’onda depressionaria ha infatti ormai deciso di rompere gli indugi e presto penetrerà verso la Francia. La perturbazione che si protende sulle Isole Britanniche non è altro che il ramo caldo, mentre più a sud si protende il fronte freddo, alimentato da un nucleo d’aria alquanto fredda in quota ora appena ad ovest dell’Irlanda. Tutto il sistema ciclonico tenderà notevolmente ad intensificarsi ed approfondirsi a tutte le quote non appena inizierà a portarsi verso le coste francesi.
Il cambiamento avverrà in maniera molto repentina, tanto che nella giornata di domani il peggioramento riuscirà a mettersi all’opera sul Nord Italia, con i primi temporali da contrasto termico che precederanno il vero ingresso frontale ed il successivo sfondamento dell’aria fredda. Non sarebbero del tutto sorprendenti degli eventuali fenomeni violenti, in considerazione del fatto che l’aria più fresca verrà a contatto con l’aria caldo-umida che si è accumulata per diversi giorni in Pianura Padana. La penetrazione dell’onda ciclonica fin sul Nord Italia sarà favorita da una contestuale rimonta dell’alta pressione delle Azzorre verso la Penisola Iberica.
L’anticiclone africano, non più alimentato da lacuna ciclonica nei pressi del Golfo di Biscaglia, tenderà così a tornare verso latitudini ad esso più consone, permettendo la progressiva intrusione d’aria più fresca verso tutta l’Italia. Questo sarà quel che vivremo nelle prossime 24-48 ore, ma per il momento stiamo ancora convivendo con questa lunga ondata di caldo, giunta alla fase apicale.
Ormai tutto il Centro-Sud è pienamente interessato dall’avvezione calda, con termiche ad 850 hPa uguali o superiori ai +20°C. Il campo al suolo è pressoché livellato e l’aria stagnante sta determinando l’ulteriore accumulo d’umidità nei bassi strati. L’afa è l’elemento di maggior rilievo soprattutto per quanto concerne le zone costiere o le grandi pianure (in primis la Val Padana), con il caldo che diventa insopportabile anche con valori attorno ai 30 gradi, soprattutto laddove nemmeno le brezze riescono ad apportare un significativo refrigerio.
Le temperature più elevate si sono toccate su alcune aree del Centro-Sud, con punte di 37-38 gradi sulla Val d’Arno (Firenze), sull’entroterra laziale e fino a sfiorare i 40 gradi sui settori interni di Sicilia e Sardegna, le due regioni più interessate dall’afflusso d’aria calda in quota di matrice nord-africana. Laddove si sono raggiunti questi picchi termici, il tasso d’umidità è stato fortunatamente piuttosto basso.
Per quanto concerne i picchi termici, domani potrebbero raggiungersi valori ancor più elevati su talune zone del Sud, nello stesso momento in cui al Nord i primi temporali romperanno l’attuale cappa d’afa, in attesa che la rinfrescata proceda poi alla conquista del resto d’Italia.