Le condizioni meteorologiche reggono su buona parte della Penisola, grazie alla resistenza imposta da un promontorio anticiclonico di matrice parzialmente subtropicale. Il debole ramo frontale, ieri esteso sulla Sardegna e sulle regioni centrali, non è riuscito a sfondare verso il Sud, allontanandosi in direzione dei Balcani, ove ha contribuito a generare forti temporali fino alla Polonia ed alle nazioni ancora più ad est, al confine con la Russia Europea. La genesi dei temporali è facilitata dall’acuto scontro fra masse d’aria molto diverse in scorrimento lungo tale binario frontale.
La situazione resta intanto instabile sui settori occidentali dell’Europa Centrale, con un sistema perturbato a carattere prevalentemente temporalesco che si va muovendo dalla Francia alla Germania. Questa perturbazione è collegata ad una nuova evoluzione ciclonica, il cui perno appare visibilmente collocato tra il Canale della Manica e la Bretagna. L’area perturbata appare destinata ad un ulteriore intensificazione, in quanto è alimentato da un flusso caldo-umido in risalita dal Mediterraneo che contrasta con l’aria più fresca che si intrufola alle quote medio-alte della troposfera.
Il Nord Italia risente marginalmente ed in misura indiretta di questo passaggio temporalesco sul cuore dell’Europa. L’attenuazione dell’aria fredda in quota, unita ad un incremento dei geopotenziali, ha posto le basi per una minore instabilità atmosferica nella giornata odierna sulle regioni settentrionali, comprese le zone alpine e prealpine. La coda del fronte sta tuttavia lambendo le zone alpine più settentrionali. Molto scarsi i fenomeni segnalati, a parte qualche cella temporalesca che ha interessato il Friuli con apporti pluviometrici più consistenti tra il pordenonese e l’udinese
Le regioni meridionali italiane risentono invece più direttamente del promontorio anticiclonico afro-mediterraneo. La presenza della struttura anticiclonica ha portato quindi tempo stabile e soleggiato, eccezioni per il transito di modeste nubi di tipo alte in prevalenza cirriformi, come si evince anche dalla recente immagine satellitare posta in alto accanto all’apertura dell’articolo.
Il promontorio anticiclonico ha portato la risalita d’aria più calda sulle estreme regioni meridionali, determinando una netta crescita delle temperatura. I valori più elevati si sono raggiunti sulla Puglia meridionale e sulla Sicilia orientale, con ben 35 gradi a Lecce, 34 a Messina, 32 a Bari e Catania. Su quasi tutto il Centro-Nord le temperature sono invece in genere rimaste al di sotto della fatidica soglia dei 30 gradi.
Nei prossimi giorni le temperature potrebbero leggermente calare al Sud, per la temporanea attenuazione delle interferenze calde nord-africane, sostituite da un modesto afflusso di correnti nord-occidentali. Nella parte conclusiva della settimana, la tendenza delle saccature atlantiche ad affondare ad ovest della Penisola Iberica darà nuova linfa vitale al promontorio anticiclonico sub-tropicale, il quale abbraccerà con decisione tutta la Penisola favorendo un diffuso ed ulteriore incremento delle temperature.