Agosto procede zoppicante: non appena l’anticiclone sembrava voler mettere tutti d’accordo proponendosi protagonista sul comparto centro-orientale del Mediterraneo, ecco che dobbiamo di nuovo seguire con attenzione le dinamiche della circolazione instabile nord-atlantica, che già lambisce le zone alpine con conseguenze localmente temporalesche.
Non è certo una novità, l’avevamo predetto così come si è posto l’accento sulla fragilità della propaggine anticiclonica che si è protesa negli ultimi giorni verso l’Italia. D’altronde i massimi barici resteranno relegati ben ad ovest in pieno Oceano Atlantico e le onde depressionarie nord-atlantiche non trovano quest’evidente opposizione ad affondare la lama sulla parte centro-occidentale dell’Europa fino a colpire, a tratti anche il Mediterraneo.
Un periodo decisamente più movimentato è alle porte, in quanto entreremo pian piano nell’orbita di un’ampia saccatura nord-atlantica, ormai l’ennesima delle ultime settimane. Ora siamo solo ai prodromi, ma i primi spifferi instabili dell’umida circolazione atlantica già fanno sentire il loro peso. Nel frattempo, non si è esaurita la forte instabilità tra la Polonia orientale, la Bielorussia e parte dell’Ucraina, ma in questo caso all’esaltazione dei temporali concorre l’aria caldissima (oltre 15 gradi sopra la media) che avvolge poco più ad est il territorio russo.
Resta quindi feroce il caldo in Russia, anche se con picchi leggermente meno eccezionali di quelli fatti rilevare nei giorni precedenti. Tuttavia, si sono toccati i 40 gradi in molte località del sud/ovest mentre in Ucraina i 41 gradi di Luhansk sono un valore decisamente prossimo al record assoluto nazionale, che naturalmente è stato stabilito nel corso di questa terrificante e lunga ondata di calore. Il caldo così intenso si contrappone ad un clima assai fresco per il periodo sulle Isole Britanniche, dove per via della vicinanza di un’area ciclonica il tempo si è tenuto instabile con temperature quasi ovunque sotto i 20 gradi in pieno giorno.
Non è una novità in quest’estate il fresco per le Isole Britanniche, mentre in Italia è tornato un po’ di caldo, grazie alla recente spinta anticiclonica: si sono superati i 35 gradi a Decimomannu, in Sardegna, mentre tale quota si è solo sfiorata sull’interno della Sicilia e nei pressi di Roma, sulla base delle rilevazioni della rete meteorologica del Servizio Meteo Nazionale. Sulle zone montuose alpine si sono andate sviluppando torri cumuliformi piuttosto organizzate, che stanno dando luogo ai primi temporali tra Trentino Alto Adige, zone alpine e prealpine venete, ma con sconfinamenti fino alle zone montuose friulane. Si tratta di segnali che vanno a confermare il graduale lento cedimento già in atto del campo barico.