L’effetto del ponte anticiclonico, disteso dalle Isole Britanniche verso i settori centro-orientali del Continente, ha contribuito a spingere verso ovest quella bassa pressione che, per diversi giorni, si era mantenuta a ridosso della Sardegna. Impossibile per la depressione trovare sbocchi verso levante, come avviene di norma, ma adesso tutto il cuore del sistema ciclonico, con annessa aria fredda in quota, lo ritroviamo sulla Penisola Iberica, ove il tempo è divenuto instabile ed un po’ freddo, con qualche spruzzata di neve giunta fin sulla capitale Madrid.
Nonostante l’arretramento verso ovest del mulinello freddo in quota, non si è affatto esaurita l’influenza dell’instabilità sull’Italia: anzi, un nuovo apporto perturbato, sulla scia di una ciclogenesi secondaria al suolo in sviluppo sul Canale di Sicilia, è risalito sulle nostre regioni meridionali e sulle due Isole Maggiori, lungo il ramo ascendente dell’ampia ferita ciclonica. L’ammasso nuvoloso di natura nord-africana, stimolato dal risucchio d’aria umida, ha portato così precipitazioni anche di un certo rilievo, localmente temporalesche in Sardegna, e destinate ad accentuarsi su parte del Sud.
Cenni di miglioramento, stavolta ben più evidenti, sul Nord Italia, ove hanno prevalso le schiarite: una circolazione orientale ha contribuito ad addossare un po’ di nubi a ridosso dell’Emilia Romagna e parte del Nord-Ovest, ove non sono mancati fenomeni più che altro nella prima parte della giornata. Neve a bassa quota, se non in pianura, sul Piemonte e sull’entroterra ligure: Torino si è così svegliata leggermente imbiancata.