LE MANOVRE ATLANTICHE Le perturbazioni oceaniche hanno nuovamente preso coraggio e stavolta hanno la porta spalancata per poter scorrere verso latitudini medio-basse, in direzione della Francia e della Penisola Iberica, piuttosto che della Scandinavia dove si è generato un sottile corridoio d’alta pressione che peraltro consente l’azione di un’irruente ondata di gelo sulle zone nord-orientali europee.
Il risveglio dei fronti atlantici è dovuto ad una possente area ciclonica che, seppur distante (si trova ben al largo ad ovest dell’Islanda), riesce a far giungere il proprio respiro fin sul comparto occidentale europeo. La coda di un primo debole ammasso nuvoloso, seppure in un indebolimento, sta lambendo il Nord Italia, mentre un’altra perturbazione visibilmente più organizzata si approssima verso le Isole Britanniche e la Francia nord-occidentale.
Non è solo la debole coda perturbata, che lambisce il Nord, a caratterizzare il meteo sull’Italia: il crescente respiro umido da ovest, unito all’ulteriore deterioramento di quel che resta dell’alta pressione, ha generato un visibile e vasto tappeto di nubi basse soprattutto lungo le zone tirreniche, ma con sconfinamenti verso l’entroterra appenninico. Questa copertura nuvolosa ha assunto maggiore compattezza rispetto agli scorsi giorni, tanto da riuscire a generare deboli precipitazioni orografiche, soprattutto tra Levante Ligure ed Alta Toscana.