L’immagine del MeteoSat lascia poco spazio alla fantasia. C’è il sole e le poche nubi che si vedono transitare in vicinanza delle Isole sono alte e sottili. Osservando con attenzione siamo in grado di stabilire l’esatta collocazione dell’Alta Pressione, che pur avendo mutato quella che era la posizione rispetto a qualche giorno fa, riesce comunque ad interessarci apportando condizioni di bel tempo.
E’ cambiata l’ubicazione dei massimi, che attualmente si trovano nel Regno Unito costringendo le perturbazioni Atlantiche a scorrere – come sempre del resto – alle alte latitudini. Possiamo identificare un corpo nuvoloso in Atlantico, sul bordo sinistro dell’immagine, mentre è ancor più facile carpire il minimo di Bassa Pressione che staziona tra le Repubbliche Baltiche e la Polonia.
Il sistema nuvoloso che vi ruota attorno trova un po’ di spazio sulla parte orientale del Continente, ove permane una circolazione d’aria piuttosto fredda. Parte di quell’aria riesce a scorrere più a Sud, raggiungendo dapprima i Balcani e in seguito la parte orientale dell’Italia. Ovviamente gli effetti, man mano che ci si avvicina all’Italia, vengono smorzati dall’effetto della propaggine anticiclonica.
Ciononostante permane una ventilazione di tipo settentrionale sul basso Adriatico e lo Ionio, che fa sì che le temperature non registrino un aumento tale da determinare valori termici inusitati. In parte sono coinvolte anche le regioni più a nord, dalle Marche al Molise e difatti – assieme a quelle Meridionali – saranno le più fresche dell’intera Penisola.
I valori massimi più alti verranno registrati su Toscana, Lazio e sulla Sardegna sud occidentale. Aree ove si avrà un modesto effetto favonico indotto dallo sbarramento orografico verso la blanda ventilazione orientale. La colonnina di mercurio raggiungerà i 23-24 gradi, senza escludere punte localmente superiori.
Le note instabili, come detto in apertura, sono in fase di risoluzione. Nel corso del pomeriggio permarrà una discreta cumulogenesi nell’entroterra Siculo e nelle aree interne della Calabria Meridionale. Non è da escludere qualche residuo breve acquazzone. Cumuli di un certo spessore potrebbero formarsi anche nella Sardegna interna, sull’Appennino Ligure e nei rilievi del Piemonte sud occidentale, ma la probabilità che si associno a dei fenomeni sarà significativamente inferiore.