L’anticiclone delle Azzorre è il vero assente dello scenario europeo e questo consente ad una depressione di poter agire in assoluta libertà, come ormai sta accadendo ininterrottamente da una decina di giorni. Solamente la Penisola Iberica è a malapena raggiunta dalle propaggini più orientali dell’anticiclone delle Azzorre che si trova comunque relegato in sul Vicino Atlantico, attendendo il momento più opportuno per tentare la conquista del Mediterraneo.
Il blocco anticiclonico continentale sul comparto orientale dell’Europa ha ulteriormente allentato la presa e osserviamo l’instabilità sconfinare sempre più ad est. Una bolla d’aria molto calda continua ad agire sulla Penisola Scandinava, dove si sono rinnovate temperature anomale con picchi di 32 gradi, fra i più caldi dell’intero Continente se si esclude Cipro dove si sono misurati 33 gradi, valore in netto ribasso rispetto alla giornata di venerdì.
Si sta per chiudere una settimana molto movimentata sull’Italia, che risente ancora nettamente dell’impronta instabile, in considerazione del fatto che il perno della circolazione di bassa pressione resta permanentemente situato in prossimità delle Isole Britanniche. Correnti più fredde in quota si sono intrufolate lungo la Penisola, stimolando non poco l’instabilità: già nelle ore mattutine rovesci erano in atto tra il Triveneto e l’Emilia, anche di forte intensità sulle zone pedemontane del trevigiano e del vicentino.
Nelle ultime ore, grazie al contributo del riscaldamento diurno, i focolai temporaleschi si sono potuti svilupparsi in modo più diffuso non solo al Nord, ma un po’ su tutta la dorsale appenninica fino al settori lucani e pugliesi, con taluni sconfinamenti verso le aree costiere in prevalenza dell’Adriatico. Scrosci di pioggia locali sui litorali campani, mentre le schiarite hanno prevalso in Sardegna, unica zona dove, anche per effetto del maestrale, le temperature hanno toccato i 30 gradi sulle coste orientali.