Ci lasciamo alle spalle un’ondata di maltempo rivelatasi piuttosto inusuale. Intendiamoci, può succedere che nel cuore dell’estate giungano delle perturbazioni. Ben diverso è osservare un’ampia depressione isolarsi nel cuore del Mediterraneo e causare condizioni di tempo somiglianti all’autunno. Tra gli effetti più eclatanti c’è sicuramente l’abbassamento delle temperature, che il 23 luglio hanno fatto registrare – a livello nazionale – un valore complessivo inferiore di più di 1 grado rispetto alla media di riferimento.
Ovviamente non possiamo non citare le violente precipitazioni che hanno coinvolto molte regioni. E’ vero che i temporali più minacciosi si sono sviluppati in mare e là son rimasti, ma è altrettanto verso che localmente non sono mancati veri e propri nubifragi. Senza scordare le furiose grandinate che aprirono la fase di brutto tempo al settentrione. Maltempo che, da oggi, dovrà cedere il passo al progressivo ritorno dell’Alta Pressione.
Un ritorno sulla scena che, diciamolo, spaventa un pochino perché avrete sicuramente appreso dai vari approfondimenti che si arriverà l’Anticiclone Africano. Sta avanzando da sudovest e le schiarite abbondano su alcuni settori della penisola. I cieli sono sgombri da nubi in Sardegna, al nordovest, su gran parte del nordest e in Toscana. Più a sud notiamo parziali annuvolamenti, i più consistenti dei quali coinvolgono la Calabria tirrenica – dove causano delle piogge – e il medio-basso Adriatico.
La parte più attiva della perturbazione, che come detto va dissolvendosi, si sta dirigendo sui Balcani. E’ per questo che l’instabilità coinvolgerà soprattutto le regioni Adriatiche, in primis le Marche, l’Abruzzo, il Molise e le zone interne del Mezzogiorno. Al pomeriggio sarà facile osservare dei temporali. Per quel che concerne la Calabria e il nord della Sicilia, dove prevediamo ulteriori fenomeni, abbiamo a che fare con l’effetto stau indotto dai venti di maestrale che spirano sul Tirreno meridionale.
L’instabilità riguarderà anche le Alpi, soprattutto i settori orientali. Non escludiamo degli sconfinamenti nelle zone pedemontane di pianura del Veneto e del Friuli, mentre risulteranno meno probabili sul nordovest. infine, sempre al pomeriggio, locali acquazzoni sembrano in grado di manifestarsi nelle zone interne laziali e sulla parte nord dell’Appennino Toscano. Concludiamo sottolineando l’attenuazione dei venti e un graduale rialzo delle temperature.