L’ATLANTICO INIZIA A SFONDARE Sul lato occidentale dell’Europa le condizioni meteo sono nettamente cambiate, per l’ingresso di una perturbazione che ha letteralmente spodestato l’anticiclone, costringendolo ad arretrare verso levante. Piogge sparse hanno colpito Regno Unito e Francia Settentrionale, mentre aria più fredda al seguito della perturbazione preme da ovest e già si fa sentire sulle coste atlantiche francesi e sulla parte nord-occidentale della Penisola Iberica. Il sistema frontale fa capo ad una saccatura, che trova non poche difficoltà ad avanzare verso est per via dell’opposizione del rocciose anticiclone che domina sul comparto centro-orientale dell’Europa, compresa l’area mediterranea.
CENTRO EUROPA ALLE PRESE COL CALDO FUORI STAGIONE L’alta pressione ha spostato ulteriormente i suoi massimi verso levante, in direzione dei Balcani e dell’Est Europa. Aria più calda dalle basse latitudini si è così portata sulla Mitteleuropa e sui Balcani, dove le temperature sono salite su valori alquanto miti per metà marzo: le massime più elevate, pari a 25 gradi, si sono misurate in diverse località della Croazia ed a Banja Luka, in Bosnia Erzegovina. Subito dietro la Serbia, ma punte di 23 gradi si sono raggiunte più diffusamente sulla Regione Alpina, in Austria, ma anche in Repubblica Ceca, Ungheria ed addirittura la Polonia. Quest’improvvisa esplosione del caldo contrasta con l’abbondante innevamento ancora presente sulle maggiori catene montuose dell’area balcanica e sui Carpazi.
ITALIA, PEGGIORA AL NORD-OVEST E CALDO AL SUD Si assottiglia il dominio anticiclonico sull’Italia, dove si stanno così insinuando le prime infiltrazioni d’aria umida in rotta sul Settentrione. Corpi nuvolosi di natura pre-frontale si stanno intensificando sul settore di Nord-Ovest, dove non mancano locali piovaschi tra Valle d’Aosta ed Alto Piemonte, a carattere nevoso oltre i 1800 metri. Il resto d’Italia ha invece goduto di condizioni meteo splendide, a parte velature e nubi basse che si sono addossate ad alcune zone tirreniche. Le temperature hanno subito un’impennata al Sud e sulle Isole, per effetto dei deboli flussi africani che precedono l’avvicinamento della saccatura ad ovest: sulle Isole Maggiore i picchi termici più elevati, con punte di 24 gradi nel Sulcis e nel catanese.