L’Europa appare come divisa in tre differenti steccati dalle caratteristiche profondamente diverse: anzitutto sulle nazioni occidentali prevale un azione relativamente fredda nord-atlantica, con temperature che sono scese in picchiata soprattutto tra le Isole Britanniche e la Francia: su quest’ultima si trova il nocciolo freddo legato all’affondo della saccatura, che prova gradualmente a spingersi verso le sponde mediterranee.
Su parte del Centro Europa e dell’Italia notiamo nuvolaglia diffusa, che solo in parte si lega all’incedere del fronte principale incardinato nell’onda ciclonica. Per il resto vi è tutta una serie di nuclei temporaleschi che trovano energia e vigore dall’aria fredda che incombe ad ovest e quella molto più calda che alimenta l’anticiclone, il quale occupa una fetta importante dei settori centro-orientali del Continente dove i cieli appaiono maggiormente privi di nubi.
L’anticiclone ha parzialmente ceduto anche sull’Italia, dove si fa sentire l’aria instabile ed umida sud/occidentale che risale la saccatura, il cui nucleo principale tenderà progressivamente ad avvicinarsi al nostro Paese, quando si sarà posizionato sulle coste meridionali francesi. Ecco il motivo per il quale scaturirà un acuto peggioramento nelle prossime 24 ore, i cui effetti si stanno già manifestando nella giornata odierna: piogge diffuse tra Piemonte e Valle d’Aosta, con nubi che si sono accresciute anche in Sardegna. La resistenza dell’anticiclone ha imposto il bel tempo sul resto d’Italia, ma gli sbuffi d’aria instabile hanno favorito la formazione di qualche temporale lungo la dorsale appenninica, specie sui settori settentrionali, con sconfinamenti in direzione delle coste e pianure e coste romagnole.