MAESTOSA DEPRESSIONE BRITANNICA – Appare davvero incontenibile l’azione del Ciclone Atlantico, attualmente posizionato con il perno principale in corrispondenza del Regno Unito. L’impronta perturbata appare molto evidente dall’immagine satellitare, in quanto va ad espandersi su quasi mezza Europa (violentissime tempeste ancora una volta sulle coste atlantiche), comprese le aree del bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Più ad est permane un anticiclone di blocco, mite su parte dell’Europa Sud-Orientale e più freddo per quanto concerne i settori russi. In questa situazione il vero inverno resta lontano, con il grande gelo che, rispetto a quanto visto a gennaio, si è rintanato decisamente verso est, sull’interno della Russia. Su tutto il Continente permangono quindi condizioni climatiche relativamente mite, per quanto le varie perturbazioni siano accompagnate da impulsi d’aria a tratti più fredda, ma non gelida.
ENNESIMA PERTURBAZIONE SULL’ITALIA – Nessuna tregua nella serie di sistemi perturbati che raggiungono la nostra Penisola: la vecchia perturbazione giunta ieri è rapidamente transitata verso est toccando marginalmente anche le regioni meridionali, ma ecco ora che è sopraggiunta di gran carriera la parte avanzata di un nuovo sistema frontale. Il nuovo peggioramento interessa ora gran parte del Nord e la Toscana, con precipitazioni diffuse e neve sulle Alpi a partire dagli 800-1000 metri di quota. Nelle prossime ore molto rapidamente gli effetti della perturbazione si faranno sentire anche in Sardegna e lungo le tirreniche. Per domenica il maltempo insisterà inizialmente ancora sul Nord-Est, per poi focalizzarsi principalmente al Centro-Sud con effetti più evidenti lungo i versanti tirrenici. L’ingresso di correnti più fresche occidentali farà comparire un po’ di neve anche sull’Appennino del Centro-Sud oltre i 1300-1500 metri.
VAGONATA DI PIOGGIA – L’attenzione si sposta però all’inizio della settimana, quando l’Italia vedrà giungere una perturbazione che causerà una fase di maltempo più marcata. Il decorso della perturbazione sarà infatti più lento e con un più sostenuto flusso di correnti sciroccali che esalteranno la fenomenologia, specie al Nord e Toscana (zone già ripetutamente colpite da grandi precipitazioni).