Diversi sistemi frontali trovano spazio su gran parte del Continente Europeo, all’interno delle vivaci ondulazioni perturbate innescate dalla vasta area di bassa pressione centrata poco al largo delle Isole Britanniche. Non si tratta di assalti perturbati troppo aggressivi e tendono ad indebolirsi nel loro movimento verso levante, a causa di un anticiclone che dalla Russia meridionale si estende verso parte delle nazioni dell’Europa Orientale.
Il predominio delle correnti occidentali mantiene un contesto decisamente mite, con temperature sotto lo zero solamente sui paesi nordici e localmente sulle Nazioni Baltiche. I valori termici più elevati si sono riscontrati sulla Penisola Iberica, con punte di 22 gradi grazie ai maggiori spazi soleggiati, ma il messaggio mite atlantico si fa sentire nettamente anche sul resto delle nazioni occidentali europee. Le Isole Britanniche sono reduci dal dicembre più rigido della loro storia degli ultimi 120 anni, eppure tutto sembra molto lontano anche se restano ancora gli strascichi con neve ancora ben presente soprattutto alle latitudini scozzesi.
La mitezza regna sovrana anche sull’Italia, ove l’aspetto saliente odierno è stato costituito dalla penetrazione dell’instabilità perturbata verso le regioni centro-meridionali. I temporali che ieri hanno colpito le aree liguri e toscane si sono propagate verso le regioni del basso versante tirrenico, mentre un nuovo veloce impulso instabile, dopo aver lambito le Alpi Occidentali, scivolerà rapidamente verso sud-est interessando nelle prossime ore la Sardegna e le zone tirreniche.
Questa parentesi instabile deriva dall’intrufolarsi di masse d’aria più fresche ed instabili oceaniche, che hanno accentuato i contrasti termici favorendo la genesi di una modesta area ciclonica che ora tenderà ad isolarsi sulle regioni meridionali. Ormai spazzato l’anticiclone africano verso est, le temperature sono nel complesso diminuite sul Centro-Sud riavvicinandosi verso i valori tipici del periodo.