Terzo week-end di ottobre all’insegna di un vigoroso cambio di circolazione: il Vortice Polare, dopo aver già inviato diversi impulsi d’aria artica sul comparto nord-orientale europeo, ha deciso di rompere gli indugi e avviarsi alla conquista dell’Europa Centrale e delle Alpi. Si tratta del primo brusco antipasto invernale sul cuore del Vecchio Continentale e questa situazione è dovuta alla fermezza dell’alta pressione atlantica, distesa lungo i meridiani, che ha così incentivato la discesa di una saccatura di matrice scandinava, alimentata da una componente d’aria artica.
Le temperature sono letteralmente precipitative alle medie latitudini europee soprattutto in Germania e sulle nazioni oltralpe, laddove si va momentaneamente annidando il nocciolo depressionario principale colmo d’aria artica, destinato a scivolare ulteriormente verso sud ed a portare una sferzata invernale sul Nord Italia. Le gelide correnti artiche hanno portato un ulteriore raffreddamento sul comparto scandinavo e parte della Russia Centro-Settentrionale, con qualche spruzzata di neve fino in pianura.
L’aria fredda si appresta a sfociare su un Mediterraneo che non si è ancora ristabilito dalla recente fase perturbata, essendo ancora attiva una modesta circolazione depressionaria. Tra le Baleari ed i mari meridionali italiani, grazie al contributo del mare del caldo, l’instabilità non si ferma e continua a produrre una serie di celle temporalesche, dalla quale scaturiscono rovesci localmente intensi, specie fra il sud della Campania, la Calabria tirrenica e la Sicilia.
In merito al peggioramento sul Nord Italia, la copertura nuvolosa in transito per il momento non produce fenomeni ancora particolarmente organizzati, in attesa che l’aria fredda valichi la catena montuosa alpina acuendo non poco i contrasti. Pioviggini e piovaschi su alcune aree della Val Padana centro-occidentale si accompagnano a dense foschie che determinano un contesto molto uggioso e, solo a ridosso delle coste liguri, vi è il tentativo di formazione dei temporali. La neve sta cadendo oltre i 1800-2000 metri, ma il drastico crollo dello zero termico farà scendere il livello delle nevicate localmente fino a quote attorno ai 1000 metri.