La super ondata di caldo inizia ad abbandonare parte delle regioni settentrionali e la Sardegna, sotto l’incalzare d’aria più fresca in quota d’origine atlantica. Un’ondulazione ciclonica sta infatti transitando da ovest verso est sull’Europa Centro-Occidentale, sospinta da un promontorio anticiclonico di matrice oceanica che si sta affacciando sulle coste europee occidentali.
In questo modo è venuta meno la falla ciclonica tra l’Iberia ed il Golfo di Biscaglia, condizione che per diversi giorni ha mantenuto il sostentamento del cuneo anticiclonico sub-tropicale dall’Algeria verso il Mediterraneo Centrale. Il vortice iberico è stato inglobato all’interno dell’onda depressionaria atlantica, fornendogli così la linfa necessaria per il deciso attacco alla roccaforte anticiclonica, ormai da oltre una settimana artigliata sul cuore del Mediterraneo.
Il cedimento barico è già in atto al Nord, sulla Sardegna, sulla Corsica e sul Tirreno Settentrionale. Dal punto di vista squisitamente meteorologico il cambiamento è più sentito sul Nord-Ovest, ove è in atto un peggioramento, come si evince chiaramente dal Meteosat, a causa dell’incursione di un sistema temporalesco e d’aria decisamente più fresca in quota. I primi rombi di tuono e la grandine hanno investito la Val d’Aosta, ma nelle ultime ore buona parte del Piemonte si trova sotto enormi cumulonembi temporaleschi, con precipitazioni che hanno raggiunto talune zone di pianura, il torinese ed il cuneese.
Un severo abbassamento delle temperature sta interessando le zone colpite dalle precipitazioni, spesso grandinigene. Basti pensare che su Torino Caselle la temperatura è crollata fin sotto i 20 gradi, mentre a Milano si boccheggia ancora con 34 gradi. La violenza dei fenomeni localmente in atto è supportata dal vigoroso scontro fra l’aria più fresca e quella rovente: quest’ultima inevitabilmente si trova ad essere scalzata verso l’alto e a dare così supporto importante alle celle temporalesche.
Un calo termico si è nel frattempo affacciato su parte della Sardegna, per via delle correnti occidentali che precedono l’arrivo del Maestrale che porterà ancor più refrigerio dalla tarda serata odierna. Su talune zone costiere occidentali e settentrionali i valori massimi sono già calati anche di ben 10 gradi rispetto a ieri, seppure in condizioni decisamente più umide.
Il resto d’Italia è ancora avvolto in un’intensa canicola, con valori che hanno raggiunto frequenti picchi di 34-35 gradi sulla pianura veneta, in Romagna e su alcune aree interne del Centro-Sud. Ricordiamo che si tratta di valori che avvicinano parecchio i numerosi record avuti negli scorsi giorni.
Quest’intensa calura, unita ad un consistente accumulo d’umidità nei bassi strati, ha peraltro favorito lo sviluppo di una serie di celle temporalesche su alcuni settori appenninici centro-meridionali. Si è trattato d’episodi termoconvettivi un po’ più diffusi rispetto a quanto avvenuto ieri pomeriggio, tanto che non sono mancati sconfinamenti fino a ridosso delle coste centrali adriatiche, per via delle correnti da sud/ovest in quota.
La facilità con cui si sono sviluppati i temporali sui massicci montuosi appenninici rappresenta un segnale di un minor vigore dell’Anticiclone sub-tropicale alle quote superiori dell’atmosfera. L’anticiclone ed il caldo cederanno così il campo al prepotente ingresso dell’aria più fresca, che ristabilirà condizioni climatiche più consone per la fase finale del mese di Maggio.