Un vasto anticiclone di derivazione oceanica continua a determinare meteo stabile tra la Francia e la Penisola Iberica, con tepore su quest’ultima ove si sono sfiorati i 25 gradi. Il braccio dell’alta pressione si è però esteso verso nord-est, portando così la sua influenza non solo su parte delle Isole Britanniche, ma anche verso la Danimarca, il Belgio, l’Olanda e la Germania.
Quest’allungamento anticiclonico non ha fatto altro che accentuare la discesa di masse d’aria fredda dalla regione scandinava verso le nazioni baltiche e gran parte dell’Europa Centrale, favorendo precipitazioni nevose in particolare sulla Bielorussia fino a quote pianeggianti. La ritrovata serenità del cielo ha favorito forti gelate notturne sulla Scandinavia, con temperature frequentemente sottozero e picchi fino a -20°C sulle alte latitudini.
Parte dell’aria fredda, scesa sul Centro Europa, si è propagata tramite uno stretto sistema nuvoloso in direzione delle regioni alpine. Una volta scavalcate le Alpi, queste correnti fredde hanno generato turbolenza, contrastando col riscaldamento diurno notevole delle valli alpine e della Pianura Padana. Risultato? Le prime estese formazioni temporalesche della stagione sulla fascia pedemontana veneta, sull’Alta Lombardia, ma con propagazione nelle ultime ore verso i settori padani occidentali, con rovesci occasionalmente forti e grandinigeni.