Il profondo vortice freddo ciclonico s’appresta ad aggredire il cuore del Vecchio Continente, grazie al risucchio di un blocco d’aria gelida, direttamente prelevato dalle zone prossime al Circolo Polare Artico. La massa d’aria così gelida contribuirà al progressivo sprofondamento del Vortice Polare a latitudini più basse, in maniera tale da giungere a coinvolgere le nazioni dell’Europa Centro-Orientale. Per il momento, sono i venti gli assoluti protagonisti sulla Norvegia, ma anche fra Danimarca ed Olanda, ove raffiche a quasi 100 km/h preannunciano l’arrivo dell’avanguardia del nucleo più freddo.
Gli effetti sulla nostra Penisola saranno abbastanza limitati a causa della presenza della barriera alpina, ostacolo imponente che non permetterà un’interazione diretta dell’aria d’origine polare. Il vento sarà però un sicuro protagonista, a causa dell’ulteriore meccanismo orografico alpino, tale da incentivare un ulteriore gradiente barico a piccola scala. Già attualmente un minimo barico orografico, sottovento all’Arco Alpino, sta stazionando nei pressi delle Alpi Liguri ed è all’origine dei venti di foehn su alcune zone alpine e delle correnti occidentali in fase di progressiva intensificazione sul Mar Ligure, Sardegna e coste tirreniche.
In questa fase d’attesa il vento assumerà un ruolo presto molto importante, rinforzando già domani in qualche zona fino a tempesta (attese violentissime mareggiate tra i Mari di Corsica e di Sardegna), con apice nella fase immediatamente precedente all’avvento dell’aria fredda a sud delle Alpi, momento previsto per la fase conclusiva della giornata di domani.
Il flusso più umido occidentale, richiamato verso le coste tirreniche, sta già originando degli addensamenti nuvolosi a carattere sparso, con qualche piovasco fra l’Alta Toscana, le coste campane del Cilento e quelle tirreniche della Calabria Settentrionale. Questa coltre nuvolosa medio-bassa non si propaga oltre l’Appennino e sui versanti adriatici i cieli sono sgombri da nubi, ma anche qui si attende un rinforzo del vento per la discesa di raffiche dalla dorsale appenninica, ben note come Garbino (stesse caratteristiche del foehn alpino e della Val Padana).
Dal punto di vista termico, le temperature del primo mattino sono risultate ancora basse, in particolare sul Triveneto, ove i valori sono localmente ancora scesi al di sotto dello zero in pianura e sulle valli, grazie ad una situazione ben congeniale alle inversioni termiche ed all’irraggiamento notturno.
La giornata è poi proseguita mite, con un po’ di freddo solo sul Nord-Est, ove le temperature hanno faticato a superare i 10 gradi. Clima ben più tiepido al Meridione, ove le colonnine di mercurio hanno localmente superato di poco i 20 gradi sulla Sicilia. Ben 20 gradi anche a Pescara, a causa dei primi cenni di vento di favonio dall’Appennino. Sulle regioni meridionali il cambiamento termico si farà sentire solamente solamente nel corso della giornata di Sabato, a seguito delle piogge che preannunceranno l’ingresso dell’aria fredda. Da domani fortissimi venti occidentali investiranno tuttavia le coste calabre ed in parte quelle campane e del nord della Sicilia, con mareggiate che costituiranno i primi effetti del peggioramento.
L’incursione artica non porterà fenomeni di particolari rilievo lungo la nostra Penisola, in quanto le uniche zone interessate da possibili rovesci saranno quelle di parte del versante adriatico (compreso l’entroterra appenninico) e lungo le regioni meridionali, specie le zone dove transiteranno le isoterme all’altezza topografica di 500 hPa.
Vanno sottolineate le precipitazioni più persistenti ed abbondanti che invece interesseranno i versanti a nord delle Alpi, grazie all’effetto stau per l’ammassamento delle forti correnti da nord. Sulle aree alpine svizzere ed austriache già domani i fenomeni si faranno consistenti, con la neve che dalle quote montuose si spingerà rapidamente in basso, con un manto nevoso che diverrà man mano molto consistente. Non manca tuttavia la neve sulle nostre Alpi, grazie alle fasi frequentemente perturbate avute tra la parte finale di Ottobre e la prima decade di Novembre.