Gli ultimi giorni del 2007 sono generalmente caratterizzati da un sostanziale dominio anticiclonico, con struttura ampiamente protesa in asse obliquo dall’Atlantico sub-tropicale fin verso la Russia, passando per forza di cose in corrispondenza del Mediterraneo Centrale.
Proprio in Russia è presente la roccaforte di questo vasto ponte altopressorio, con massimi barici di oltre 1045 hPa al suolo. Non è però altrettanto forte la struttura alle quote superiori dell’atmosfera, un segnale di parziale termicizzazione della figura barica, con progressivo accumulo d’aria rigida negli strati d’aria prossimi al suolo.
Il cuore freddo dell’Alta Pressione si propone anche verso buona parte dell’Europa Centro-Orientale, con valori bassi persino nelle ore centrali della giornata, specie attorno al Mar Nero ed al Caucaso, ove agisce una relativa circolazione ciclonica in quota, ma con scarsi fenomeni. Temperature sottozero anche in pieno giorno non solo su parte della Polonia ed in Bielorussia, ma anche fin verso Ucraina e Romania.
Sul cuore del Mediterraneo i geopotenziali sono certamente più elevati, ma non mancano anche dalle nostre parti dei disturbi in quota, operati da infiltrazioni d’aria più fresca: in particolare una goccia fredda, chiusa in quota, è posizionata sulla Sardegna e riesce ad alimentare condizioni d’instabilità piuttosto vivace attorno alle Isole Maggiori.
Precipitazioni hanno colpito in prevalenza i settori orientali di Sardegna e Sicilia: il sopraggiungere dell’aria più fresca in quota ha riportato la neve sui rilievi interni della Sardegna al di sopra dei 1200 metri. Sulla Sicilia le maggiori precipitazioni sono invece attese nell’immediata evoluzione, come diremo più avanti.
Lo scorrimento di correnti fresche orientali, nei bassi strati atmosferici, determina inoltre una certa nuvolosità di rilievo, prevalentemente orografica, anche sulle regioni del medio-basso Adriatico, seppure non accompagnata da relativi fenomeni.
La goccia fredda, in lento movimento verso le coste algerine, risucchierà correnti più temperate ed instabili dal Mar Libico, facendo risalire la fascia di demarcazione fra masse d’aria diverse verso il Mar Ionio e la Sicilia.
Sull’isola è così atteso un netto peggioramento a partire dalle prossime ore e per tutta la giornata di domani, con precipitazioni che potranno risultare insistenti e abbondanti sui settori orientali; non si escludono accumuli di pioggia che potrebbero superare, in un lasso di tempo di 24 ore, anche i 100 millimetri.
Le restanti zone d’Italia godono invece di prevalente stabilità, grazie al supporto di pressioni medio-alte livellate permanente anche alle quote superiori della troposfera, con valori pressori piuttosto elevati anche al suolo di circa 1032 hPa.
Il gelo notturno resta il principale protagonista sul Nord, con valori di svariati gradi sottozero anche in pianura. Si segnala peraltro l’intensificazione delle nebbie in gran parte dalla Val Padana, incentivate dalla persistente compressione anticiclonica e dall’accumulo d’umidità nei bassi strati.
Il campo Anticiclonico protegge l’Italia dai tentativi d’intrusione delle correnti oceaniche, che si limitano ad interessare le aree settentrionali del Continente, con afflusso di correnti sud/occidentali molto temperate su Isole Britanniche e Baltico. Durante la scorsa notte Londra non è scesa sotto i 10 gradi.
Nei prossimi giorni è atteso l’abbassamento del flusso perturbato atlantico, con la penetrazione di una debole onda ciclonica sull’alto Mediterraneo, in allungamento dalla Penisola Scandinava, già nella giornata di domenica che metterà fine alla stasi barica sulle nostre latitudini.