Puntuale come un orologio Svizzero, è arrivato il maltempo. Molti non saranno contenti, visto che stiamo entrando nel weekend e che ci si stava abituando ad un’Estate infinita. Però si dovrebbe fare un ragionamento logico, razionale. Ovvero che siamo a Ottobre, né ad Agosto e né a Settembre. Un Settembre come quello appena conclusosi – al di là che sia stato il secondo più caldo dal 1800 – lo si può mettere in conto. Ma non adesso, perché altrimenti quand’è che potremo rimpinguare le nostre risorse idriche e apprezzare un po’ di sano clima Autunnale?
Quindi, ben venga il maltempo. Non sarà quello Atlantico, che se fosse arrivato avrebbe garantito presumibilmente una migliore distribuzione delle precipitazioni e un calo termico meno repentino. E’ l’Artico che ci sta catapultando nel cuore della stagione. Un unico, grande balzo. L’aspetto essenziale sarà rappresentato proprio dalle temperature, che scenderanno anche di 8-10 gradi. Su alcune regioni, ad esempio al Nordovest, la diminuzione verrà compensata dall’ingresso d’aria secca in caduta dalle Alpi, cominciata proprio in queste ore.
Analizzando l’immagine satellitare notiamo come l’ingresso dell’aria fredda stia generando numerosi temporali sul Triveneto. Vengono segnalate condizioni di forte maltempo soprattutto sul Friuli Venezia Giulia e nel Veneto, ma vigorosi scrosci di pioggia stanno coinvolgendo anche la parte orientale della Lombardia, il Trentino Alto Adige e l’Emilia. Ben presto si formeranno celle imponenti in Romagna, che poi scivoleranno gradualmente verso sud non appena le correnti cominceranno a disporsi dai quadranti settentrionali.
In questo momento i venti stanno soffiando da nord su Valle d’Aosta e Piemonte, con fortissime raffiche di foehn nelle aree esposte. Difatti possiamo apprezzare ampie schiarite e sui versanti nord in prossimità del confine si stanno verificando abbondanti nevicate. Presto il Foehn raggiungerà anche la Lombardia e nel corso del pomeriggio non mancherà di farsi sentire nelle valli esposte del Trentino Alto Adige e dell’alto Veneto. Ciò vuol dire che anche le regioni del Triveneto potranno godere di un consistente miglioramento.
Nel resto d’Italia, in questo momento, prevale il Libeccio o comunque correnti occidentali. Nelle prossime ore avremo uno spostamento del maltempo, come detto, verso le Marche e poi Abruzzo e Molise. Maltempo anche su Toscana, Umbria e Lazio, ma con tendenza al miglioramento dal pomeriggio in poi. Sempre nel pomeriggio, invece, le precipitazioni raggiungeranno la Campania, la Basilicata, la Calabria e localmente la Puglia.
Nelle Isole spiccherà una vivace variabilità, che potrebbe produrre soltanto qualche pioggia o acquazzone del tutto occasionale.
Considerando che da metà giornata inizierà a fluire l’aria fredda, i contrasti derivanti dallo scontro col caldo preesistente e con le calde acque del Mediterraneo condurranno alla genesi di numerose celle temporalesche. Quel che più conta, però, è che non appena entrerà il freddo le temperature crolleranno e con esse la quota neve. Nelle zone alpine confinali si parla mediamente di 1300/1400 m, sull’Appennino centro settentrionale calerà di sera sino ad arrivare ai 1600/1800 m.