Non ci sono più molte parole per descrivere l’immensa potenza dell’anticiclone russo-siberiano, che ha raggiunto valori superiori ai 1060 hPa sul cuore della Russia, ma si tratta di una distesa anticiclonica talmente vasta che sulla Mongolia si sono superati i 1080 hPa, valore vicino al record assoluto mondiale registrato sempre in quella zona. L’anticiclone si distende fino all’Europa Nord-Orientale ed alla Penisola Scandinava, in un asse che tuttavia non consente per il momento gelidi ingressi di masse d’aria continentale fin sull’Italia. Il gelo tiene alle strette la Russia e l’Est Europa: su Mosca la temperature scende facilmente sotto i -20°C, pur con termiche in quota non particolarmente rigide, a conferma che si tratta del vero gelo continentale, quello arroccato nei bassi strati. In questi ultimi giorni la neve è giunta anche sui Balcani, scendendo anche in Turchia sulla stessa Istanbul, seppure sotto forma di precipitazione mista. I Balcani potrebbero vedere il gelo crescere nei prossimi giorni, ecco una foto di alcuni giorni fa della neve comunque abbondante sui Carpazi Orientali.
L’immagine Meteosat mette chiaramente in evidenza l’ingresso perturbato verso l’Italia, ove dunque è terminata la relativa tregua con cui abbiamo trascorso l’inizio della settimana. L’ammasso nuvoloso, esteso dal Golfo del Leone verso il Tirreno, sta scivolando verso sud/est e pertanto non sarà in grado d’impattare su tutta la Penisola, saltando diverse zone del Centro-Nord. Piove fin dal primo mattino in Sardegna, ma alcuni primi piovaschi stanno attualmente interessando anche talune zone costiere tirreniche e la Sicilia. Nel frattempo, un nucleo d’aria instabile si trova sul Golfo di Biscaglia e si appresta a raggiungere il Mediterraneo all’inseguimento della perturbazione.