ATLANTICO TORNA ALLA RIBALTA – L’instabilità appare abbastanza predominante su gran parte d’Europa anche in quest’avvio d’agosto, come mostra in maniera eloquente l’immagine satellitare: la causa preponderante va ancora una volta ricondotta alla latitanza dell’anticiclone delle Azzorre che, dopo una timida espansione sull’Ovest Europa, ha ora lasciato spazio all’ennesimo affondo perturbato nord-atlantico che sta coinvolgendo le Isole Britanniche e parti settentrionali di Francia e Penisola Iberica. Dinanzi alla perturbazione, scorrono masse d’aria instabili sud/occidentali che hanno favorito l’innesco di maestose celle temporalesche soprattutto su aree pirenaiche, ma anche su zone alpine e parte delle nazioni centrali del Continente. Resta intanto ancora attiva la goccia fredda sui Balcani, dove notiamo diffusi temporali in queste ore pomeridiane. Più sole sull’estremo est Europa, specie tra Mar Nero ed Ucraina, ove risalgono masse d’aria molto calde fin sulla Russia.
ITALIA TRA SOLE E QUALCHE TEMPORALE – Il vortice sui Balcani continua a rimanere intrappolato in loco con perno tra Grecia e Macedonia: seppur indebolita, l’area instabile ha fatto sentire marginalmente i suoi effetti sulle regioni meridionali. Piovaschi ed isolati rovesci temporaleschi hanno interessato localmente la Puglia e le aree appenniniche meridionali. Sul resto del Paese ha prevalso il bel tempo, fatta eccezione per i settori alpini e prealpini centro-occidentali che hanno avuto a che fare con il primo impulso instabile legato alle nuove infiltrazioni umide atlantiche: forti temporali in avvio di giornata si sono abbattuti sull’Alto Piemonte, seguiti da un successivo miglioramento. Nelle ore più calde altri focolai temporaleschi si sono sviluppati sull’Arco Alpino, specie i settori orientali, ma anche isolatamente lungo la dorsale centro-settentrionale appenninica. Le temperature si sono riportare ovunque su valori pienamente estivi, con punte di 34 gradi in Sardegna.
WEEK-END FRA LUCI ED OMBRE – L’anticiclone proseguirà nel suo dominio al Centro-Sud, anche se si andrà leggermente indebolendo per sbuffi d’aria umida che contrasteranno con i flussi nord-africani. Il Nord subirà invece la maggiore esposizione alle correnti oceaniche, che convoglieranno nuovi attivi impulsi instabili.