EUROPA SPACCATA SU DUE FRONTI – Il comparto occidentale dell’Europa risente dell’azione di una vasta saccatura protesa dalla Scandinavia alla Penisola Iberica: il sistema perturbato collegato a questa depressione (denominata Petra dai tedeschi) interessa più da vicino la Francia e la Spagna, dove le nubi e le precipitazioni si muovono sospinte da correnti da sud/ovest. Sul resto dell’Europa prevale invece il bel tempo con temperature che sono salite su livelli localmente da piena estate: tra i valori più alti, spiccano i 32 gradi a Zenica, in Bosnia, e i 30 gradi a Salisburgo. Ancor più significative le temperature registrate tra l’Ucraina e la Bielorussia, con locali punte di 29 gradi. All’opposto la Gran Bretagna, con massime ovunque sotto i 15 gradi.
ITALIA SOTTO L’ALA PROTETTIVA DI IGNAZ – L’avanzata della saccatura atlantica è ampiamente contrastata dal muro anticiclonico esteso dal Mediterraneo Centrale al resto del Continente, derivante dall’azione congiunta dei massimi barici sull’Italia, dove è presente Ignaz, e quelli collocati tra Polonia ed Ucraina, dove invece c’è l’alta pressione chiamata Janto. Sul nostro Paese il bel tempo ha quindi regnato incontrastato, fatto salvo per alcuni addensamenti sulle regioni di Nord-Ovest derivanti da modeste infiltrazioni d’aria umida. Da segnalare anche nubi basse e nebbie marittime, specie nelle prime ore del mattino, su alcune zone costiere per lo scorrimento dell’aria calda annessa all’anticiclone sopra la superficie del mare più fredda.
SARDEGNA REGIONE PIU’ CALDA – L’Isola si conferma la regione più direttamente coinvolta dall’afflusso africano in seno all’anticiclone: analogamente a quanto già accaduto nella giornata di giovedì, si sono registrate punte fino a 30 gradi, soprattutto sul Sassarese e sull’oristanese. Alghero ha registrato una massima attorno ai 31 gradi, molto vicina al record di aprile che risale al 2003. Da segnalare anche la presenza di una coltre di nubi basse o nebbie marittime lungo la costa orientale dell’Isola, soprattutto al primo mattino, che ha faticato a dissolversi anche nelle ore più calde.