ATLANTICO E ARTICO, DOPPIO ATTACCO – L’alta pressione sub-tropicale sta rapidamente perdendo la forma straripante che aveva manifestato negli ultimi giorni della settimana espandendosi fino alle nazioni centrali del Continente. Ora la struttura anticiclonica, in fase di stanca, sta arretrando più a sud e riesce ancora a proteggere buona parte dell’Europa Meridionale, compresa l’area mediterranea. Nel frattempo guadagna sempre più terreno il flusso perturbato atlantico, ringalluzzito dall’inserimento di una potente depressione ora alle porte della Gran Bretagna (ex uragano Gonzalo, leggi qui). Il ramo azzorriano dell’alta pressione tende nel frattempo ad ergersi verso nord, agevolando quello che sarà il repentino affondo della saccatura nord-atlantica (che ospiterà anche i resti dell’ex uragano Gonzalo): l’assalto perturbato alle medie-basse latitudini verrà sospinto da masse d’aria più fredde nordiche, di matrice in parte polare ed in parte artica.
ITALIA, ULTIME ORE DI CALMA ANTICICLONICA – La dinamica meteo appena descritta farà catapultare improvvisamente il nostro Paese da una condizione tardo-estiva a scenari quasi da autunno inoltrato, almeno temporaneamente, ma vale la pena sottolineare che la vera anomalia è rappresentata dall’eccezionale persistente fase molto calda delle prime due decadi d’ottobre. Anche quest’avvio settimana vede ancora protagonista l’anticiclone africano con prevalenza di sole e temperature ben sopra la norma: le punte più elevate, ancora attorno ai 30 gradi, si sono misurate in Sardegna, ma è caldo anomalo anche soprattutto in montagna. I primi timidi cenni di cambiamento sono iniziati a manifestarsi: nuvolaglia più consistente si è infatti affacciata al Nord, specie a ridosso dei rilievi della fascia prealpina e dell’entroterra ligure più esposti al flusso umido sud/occidentale richiamato dall’avvicinamento di una prima perturbazione, ora a nord delle Alpi.
NESSUN URAGANO IN ARRIVO – Non si può definire quello in arrivo sull’Europa come uragano nel vero senso della parola, tanto meno il vortice secondario che poi attraverserà anche l’Italia. Ciò non toglie che talvolta le depressioni italiche e mediterranee possono dare origine ad episodi di maltempo violento e venti d’intensità paragonabile a quella che si verifica in corrispondenza delle tempeste tropicali. Gli uragani sono comunque tutt’altra cosa! Vale la pena rammentare che sul Mediterraneo possono generarsi al massimo le Tropical Like Cyclones, cioè depressioni con qualche somiglianza a quelle tropicali, anche a livello di uragano: si tratta comunque di sistemi ciclonici dal cuore caldo, tutto il contrario del vortice freddo con cui avremo a che fare nei prossimi giorni.