L’alta pressione non riesce a chiudere la valvola d’aria fresca, rappresentata da quella modesta circolazione ciclonica centrata sulle nazioni balcaniche. Questa situazione va avanti ormai da diversi giorni, in un contesto barico peraltro caratterizzato dalla prolungata presenza anticiclonica ad alte latitudini europee. L’anticiclone subtropicale, in risalita dal Marocco, ha agganciato quella scandinava, creando un vasto corridoio di stabilità che coinvolge buona parte dell’Europa Centro-Occidentale. Il caldo per il momento resta confinato alla Spagna, con picchi termici superiori ai 35 gradi.
Il suddetto ponte anticiclonico ha separato la depressione atlantica da quella balcanica, ma quest’ultima continua nella sua vivace azione destabilizzante su diverse zone dell’Europa Orientale, compresi i Balcani, la Grecia e la nostra Penisola. In queste zone i temporali appaiono piuttosto diffusi in queste ore pomeridiane, mentre sui settori franco-iberici la presenza di qualche modesto temporale, perlopiù confinato ai Pirenei, è essenzialmente legato al forte riscaldamento diurno.
Il nostro Paese si trova sul bordo orientale del promontorio anticiclonico e pertanto risente dell’alito debolmente fresco in quota connesso alla presenza ciclonica sui Balcani. Le condizioni meteo odierne sono un po’ una fotocopia di quanto già accaduto ieri: il sole mattutino ha infatti ceduto lo spazio a formazioni temporalesche degne di nota, a partire da metà giornata un po’ su tutti i rilievi montuosi. In realtà questa mattina qualche temporale di passaggio, legato ad infiltrazioni fresche ed instabili sul Tirreno Meridionale, ha interessato i versanti costieri occidentali della Calabria.
In queste ore pomeridiane le formazioni temporalesche dai rilievi si sono talora estese verso zone di pianura o localmente qualche isolato tratto costiero, complice il flusso settentrionale, pur debole, presente alle altezze superiori dell’atmosfera. Questi sconfinamenti dei temporali hanno riguardato principalmente qualche settore della Riviera di Levante (temporale anche alle spalle di Genova), poi il Golfo di Gaeta, le coste campane ed una parte dell’alta Calabria tirrenica. I rovesci si sono spinti anche su alcune zone del Golfo di Taranto.
A differenza di ieri, qualche temporale si è sviluppato anche sui rilievi della Corsica e della Sardegna, con le incudini dei cumulonembi che hanno sfondato fino a qualche settore costiero orientale. I temporali sono invece in pieno sviluppo sulla fascia alpina e su queste zone proseguiranno fino a tarda sera, senza escludere occasionali sconfinamenti fino in pianura.
Le temperature rispecchiano l’andamento dei giorni scorsi, a parte qualche aumento localizzato. La Sardegna si conferma ancora la regione più calda, mentre sale il livello d’afa sulle zone interne di pianura e sulle vallate: d’altronde, se l’aria non fosse in parte anche umida nei bassi strati, non si avrebbero certo queste imponenti torri temporalesche durante le ore centrali della giornata. L’attuale situazione andrà avanti quasi avanti fino a venerdì, nonostante la circolazione ciclonica balcanica andrà ulteriormente a perdere importanza.
Rammentiamo che quest’area depressionaria, di persistenza così esagerata, è conseguenza della discesa di una saccatura artica sul cuore dell’Europa, avvenuta oramai da 10 giorni. L’insediamento di una fortezza anticiclonica sulle terre scandinave ha poi determinato l’isolamento del perno ciclonico tra Italia e Balcani, un vortice talmente duro a morire che non si è ancora completamente colmato. Un’evoluzione meteo davvero straordinariamente lenta e quasi bloccata, che ha determinato in tutta la scorsa settimana condizioni climatiche relativamente fresche sul nostro Paese e sul comparto carpatico-danubiano, mentre il caldo è risultato decisamente superiore alla media sull’area baltica e sulle Isole Britanniche.