POTENTE ANTICICLONE – Continua l’azione davvero imponente della figura stabilizzante che domina su gran parte del contesto meteo europeo: i sistemi nuvolosi d’origine atlantica arrivano a ridosso delle coste occidentali europee, trovandosi tuttavia di fronte un vero e proprio muro invalicabile. La struttura anticiclonica, con massimi barici situati tra la l’Austria, la Slovacchia e la Polonia, si è ulteriormente allungata verso nord in direzione del comparto scandinavo. Le perturbazioni sono così costrette a salire a latitudini ancor più alte e l’aria gelida, presente in precedenza sulle zone del Grande Nord Scandinavo, è stata scalzata da correnti ben più umide e temperate, responsabili di un [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/30392-1-spettacolare-aumento-termico-in-lapponia-15-gradi-in-piu-in-mezzora]brusco rialzo termico.[/url] Il freddo lo ritroviamo su parte dell’Est Europa, con correnti artiche che scorrono lungo il bordo orientale dell’anticiclone europeo: aria rigida e neve fino in pianura investono più direttamente le aree fra il Mar Nero, la Turchia ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/30395-1-neve-istanbul-champions-league-si-gioca-galatasaray-juventus]vedi Istanbul[/url]) e parte dell’Egeo.
ITALIA FRA SOLE E NEBBIE – L’anticiclone invernale non è sempre sinonimo di bel tempo, non ci stancheremo mai di dirlo: parlare troppo facilmente di bel tempo stona infatti con la presenza del grigiore dovuto agli estesi banchi nebbiosi, protagonisti su gran parte delle città padane del Nord Italia, ma anche sulle vallate del Centro Italia. Non solo nelle ore notturne, ma anche di giorno la nebbia e le nubi basse hanno concesso poca tregua specie su parte della Val Padana, favorendo un clima molto umido e freddo: le temperature in alcune città non sono andate oltre i 3-4 gradi nemmeno in pieno giorno. Purtroppo si tratta di una situazione che favorisce l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati, dando luogo ad un mix micidiale di smog. Ben diversa la situazione sulle alture, dove prevale il sole con temperature diurne assai miti per il periodo: in particolare sono le Alpi a beneficiare maggiormente dell’aria calda in quota, che determina effetti non certo positivi per la neve.