Le condizioni meteo iniziano a subire una progressiva modifica, sebbene l’osservazione dal Satellite non porti in rilievo novità particolarmente significative rispetto allo scenario di 24 ore fa. Un lungo fronte perturbato si trova disteso dalle Isole Britanniche verso il Portogallo, in scorrimento lungo quel corridoio da giorni preda dei fronti atlantici, impossibilitati a portarsi verso levante per via dell’anticiclone di blocco ben strutturato di matrice africana.
Le novità della situazione attuale sono legate al fatto che l’anticiclone euro-mediterraneo non sarà più in grado di schermare e deviare il flusso perturbato atlantico, pertanto dobbiamo attenderci un progressivo movimento verso est del sistema perturbato sull’Ovest Europa, mentre l’alta pressione si andrà nel frattempo ridimensionando, in ritirata su posizione molto più meridionali.
L’assalto del fronte perturbato al cuore dell’Europa avverrà sotto la regia del profondo minimo ciclonico (denominato Ludwig) in graduale spostamento, nelle prossime 24-36 ore, verso le Isole Britanniche ed il Mare del Nord. Trattandosi di un minimo ciclonico particolarmente profondo, sono da rilevare nuovamente venti di tempesta molto intensi associati al vortice depressionario. Le Isole Britanniche stanno già subendo venti particolarmente impetuosi, con prime raffiche superiori ai 100 km/h, in particolar modo sul Galles. La situazione appare molto difficile non solo per il vento, ma per le precipitazioni cadute in tutti questi ultimi giorni, quindi quest’ennesima bufera perturbata era l’ultima cosa auspicabile date le inondazioni che hanno causato molti sfollati e una vittima.
L’Italia risentirà anch’essa del cambiamento, ma in misura molto più marginale rispetto alle nazioni centrali europee. La traiettoria di questa prima perturbazione è diretta alle medie latitudini europee, senza mirare a sconvolgere particolarmente lo scenario meteo sul Mediterraneo ed anzi incentiverà la rimonta dell’alta pressione delle Azzorre, che si sostituirà al morente anticiclone nord-africano.
Di certo avremo una minore stasi atmosferica, visto che lo scenario odierno appare molto simile a quello avuto nel corso degli ultimi giorni, come si apprezza dall’immagine satellitare. L’insistenza così prolungata del forte anticiclone non porta infatti diffuse condizioni di tempo soleggiato ma, favorendo il ristagno d’aria umida sui bassi strati, determina la formazione di nubi basse e foschie, ancora una volta protagoniste lungo i versanti adriatici e sulla Val Padana. Un elemento molto negativo di questo dominio anticiclonico è costituito dall’incremento degli inquinanti e delle polveri sottili, derivanti dal traffico e dagli scarichi industriali, specie nelle grandi città del Nord.
La catena appenninica fa da spartiacque fra il grigiore ad est e gli ampi rasserenamenti ad ovest che dominano su tutti i versanti tirrenici, ove si sono ancora osservate le punte massime termiche di oggi, pari a 21-22 gradi. Il caldo anomalo si è un po’ ridimensionato, vista la minore ingerenza nord-africana, ma per un ritorno alla normalità bisogna attendere che il flusso atlantico ritorni protagonista delle vicende meteo sul cuore dell’Europa e del Mediterraneo. Le previsioni indicano che siamo sulla buona strada.