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Anticiclone ancora dominatore, ma subirà una prima crisi nel week-end

di Mauro Meloni
01 Dic 2006 - 19:35
in Senza categoria
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Scorcio del paesaggio tra la Valle Maggia e Mesolcina, le valli del Ticino. Splendido il panorama nebbioso visto dall'alto nei fondovalle, con forti inversioni termiche, fra gli effetti principali del dominio dell'Anticiclone di questi giorni. Foto a cura di
Alta Pressione in fase di progressivo affanno, abbiamo detto ieri. Ciò è da confermare anche oggi: infatti la vasta cupola altopressoria, con massimi posizionati sull’area Balcanica, inizia ad attenuare lentamente la presa proprio sul Mediterraneo centro-occidentale, ove sono presenti infiltrazioni d’aria fresca in quota.

Ciò è favorito dalla presenza anche quest’oggi di una goccia fredda presente sull’entroterra Algerino, che determina deboli condizioni d’instabilità, influenzando marginalmente la Sicilia.

I valori di pressione sono sempre altissimi al suolo, compresi tra i 1028 e i 1032 hPa, ma già in lieve calo rispetto alla giornata di ieri. Il calo barico a tutte le quote proseguirà anche nel corso dei prossimi giorni.

Il peggioramento del week-end sarà di poco conto, ma farà da apripista alle successive fiondate depressionarie sul cuore del Mediterraneo, pilotate direttamente dal profondo ciclone nord Atlantico.

Il modesto cambiamento del fine settimana sarà riconducibile all’affondamento di un’onda ciclonica verso la Penisola Iberica, che tuttavia troverà molta difficoltà a farsi strada in direzione dell’Italia, andando ad isolarsi (cut-off) tra il Marocco e l’Algeria.

L’influenza diretta sull’Italia sarà marginale, ma nel contempo favorirà il persistente indebolimento del campo barico, specie in quota, con intervento di una componente debolmente ciclonica occidentale, che porterà a debole fenomenologia sul settore nord-occidentale, oltre ad un aumento diffuso di nuvolosità.

Ad inizio della prossima settimana la Depressione nord Atlantica prenderà sempre più coraggio, costringendo l’Anticiclone, ancora protagonista in parte sull’Italia, ad abbassarsi sempre più di latitudine. In tal modo saranno convogliate correnti occidentali che porteranno a qualche fenomeno anche sul centro-sud, lato tirrenico.

La vera svolta è però attesa a partire da mercoledì 6 Dicembre, quando è atteso l’energico affondamento di una saccatura fin sul cuore del Mediterraneo, come confermato un po’ da tutte le proiezioni modellistiche.

Un affondamento che potrebbe essere diretto al cuore dell’Italia, ancor più rispetto alla precedente saccatura che nello scorso 22 Novembre si era portata fin sull’Adriatico.

Peraltro, in quell’occasione, fu un attacco depressionario del tutto estemporaneo, seguito dall’immediato ritorno a condizioni stabili e Anticicloniche, che si stanno protraendo fino ai giorni attuali.

Seguendo le indicazioni modellistiche, invece, stavolta pare che il primo affondo depressionario atteso il 6 Dicembre possa essere seguito da una successiva onda Depressionaria, che con aria artica-marittima andrebbe ad alimentare fortemente tutto il vortice in cut-off, che porterebbe maltempo sull’intera area Mediterranea centro-occidentale.

Ovviamente sono ancora necessarie tutte le conferme del caso, giusto andare con i piedi di piombo di fronte a queste indicazioni molto incoraggianti da parte delle carte modellistiche.

Nessun timore d’indicare le elevate probabilità di simili accadimenti, un’evoluzione piuttosto verosimile (a veder la media ponderata delle elaborazioni modellistiche) che ci riporterebbe rapidamente entro l’alveo della normalità configurativa meteoclimatica d’inizio Dicembre, anche se le anomalie pregresse restano come macigni.

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