Si sta chiudendo una settimana di grande cambiamento rispetto alla piega anomala estiva che aveva assunto il meteo in precedenza, praticamente per l’intera prima decade del mese. Aria fresca, a più riprese, ha invaso l’Italia e tuttora siamo in piena fase di convalescenza dai recenti assalti perturbati. Le temperature si sono rapidamente riportate entro i valori normali, se non localmente persino sottomedia, con un’atmosfera a tratti invernale che è tornata a farsi vedere in montagna, in linea con le tipiche dinamiche di questo periodo.
Una nuova rimonta anticiclonica ha nel frattempo guadagnato terreno verso le nazioni centro-occidentali del Continente, anche se ad onor del vero la Penisola Iberica non è mai stata abbandonata dal predominio anticiclonico. Il corridoio dell’alta pressione passa per il momento a nord delle Alpi, mostrando una certa titubanza: un risultato importante ottenuto sta nell’aver sbarrato la strada ad ulteriori intrusioni perturbate nord-atlantiche, costrette a ripiegare verso latitudini più alte.
La spinta dell’anticiclone è ancora piuttosto limitata verso l’Italia, anche se ha contribuito a circoscrivere verso le regioni meridionali l’azione di un’area perturbata con perno in prossimità della Sicilia. Nel frattempo è attiva dai Balcani una circolazione d’aria moderatamente fredda, che va ad alimentare il guasto ciclonico sui mari meridionali, che avrà modo di resistere ancora per qualche giorno. Le maggiori precipitazioni si sono concentrate tra la Sicilia e la Calabria (dove peraltro ancora sono attesi importanti fenomeni), ma nel pomeriggio temporali si sono generati anche sulla parte sud-occidentale della Sardegna.